E menomale che la vena ti si era spenta...
Ma che bella!
Ha incantato non solo Pino ma anche me
Pensare alla retorica
rovina anche gli alberi.
Ho visto ulivi uccisi
le palme sbriciolare
Mai
l'acacia offrire un fico
al sole in una mano
Nessuno pensi a un fotomontaggio: posso giurare di aver visto un fico sul tronco di una palma, tempo fa
miracoli della natura...
anche gli alberi, certi alberi, son capaci di non fare distinzioni di razza.
E certi discorsi restano discorsi vuoti e inutili. Dannosi.
E fare del male alla natura è controproducente. Effetto boomerang.
Franco, non dico più che tra le ultime "Marzo però" è la più bella: qui ti sei superato
Che poi, se proprio vogliamo dare uno sguardo alla prospettiva tecnica, pur se non volendo, anche la metrica fa la sua parte: se al posto di "anche" ci fosse "pure", avresti fatto quasi l'en plein di settenari ( a parte "Mai" e "Amico mio")
Un unico dubbio è sul "che serve" del secondo verso: è da intendere "a che serve"? Perché con o senza "a" assume un significato diverso, io l'ho intesa come domanda.
Originale ne è la rappresentazione:
galeotto che sorprende
le guardie addormentate?
(L'avrei vista bene anche al concorso interno dove ci dilettiamo:
fioridipensiero.freeforumzone.leonardo.it/a/820691/Poesia-tecnica-Maggio-2015-Ipotiposi/carte...
che ne dite?)
Ciao.