fiordineve
00martedì 21 settembre 2004 03:32
GABRIELE


Gabriele,
lottavi contro l'universo intero
con le tue piccole mani di bimbo;
picchiavi ed urlavi
il tuo disagio interiore.

Nessuno ti ha capito,
ma so il bene che mi volevi
e l'affetto che ti univa
a Francesca e alla vostra maestra.
Piccoli biglietti nascosti
tra quaderni e libri,
ci dicevi che tu non eri cattivo.

Lo sapevamo, Gabriele,
e ti amavamo così.

Ma è stato inutile,
a 22 anni hai gettato la spugna,
ti hanno trovato sotto
il ponte che sfiora
l'Adige sonnolento,
come un piccolo angelo dondolante.

Noi, Gabriele,
abbiamo sbagliato tutto;
dovevamo capire
le urla disperate e silenziose.
Hai lasciato questa vita
per una migliore,
ma ci hai lasciato il rimorso
e il tuo ricordo,
per sempre.




Maria Antonietta

[Modificato da fiordineve 21/09/2004 3.34]

debona
00martedì 21 settembre 2004 13:41
Mio nipote si chiamava Norman, aveva 22 anni, quando ad aprile di quest'anno, dopo un solo mese di malattia ci ha lasciati. Sono angeli che volano in cielo, ma lasciano disperazione nel cuore di chi li ha amati. Sono vicina a tutte le mamme che devono affrontare una prova cosi' dura.. E questo commento e' dedicato a mia cognata che ha dovuto dire addio al figlio quando ancora doveva vivere.
fiordineve
00martedì 21 settembre 2004 16:57


Ti sono vicina per la perdita di tuo nipote; credo non esista dolore più grande che sopravvivere ad un figlio.

Pensa che la mamma di Gabriele aveva 3 figli maschi. Lei e il marito sono infermieri; Gabriele, sposatosi prestissimo, ha lasciato un bimbo di 1 anno (allora); poi il primogenito in una notte senza tempo ha sbandato e si è ucciso contro un palo della luce assieme ad altri amici.
Il terzogenito si droga per non aver saputo affrontare le tragedie della sua famiglia.

Da allora, in quella casa, in cui vivono anche i nonni, si aggira un fantasma: la mamma che non parla più, non pensa più, aspetta solamente che qualcuno l'avvisi che anche l'ultimo figlio è morto.

Una vita sprecata, quella di Gabriele, vissuta in fretta, che ha coinvolto le persone che lui amava.

E pensare che non è mai stato un bambino abbandonato, aveva il calore di ognuno; eppure era e si sentiva "diverso".



Cobite
00martedì 21 settembre 2004 23:17


Le parole si sono annegate nell'emozione

Un grande abbraccio
[SM=x142887] [SM=x142887]
Giancarlo cobite



occam
00mercoledì 22 settembre 2004 06:30
Maria Antonietta ( e Giovanna....)
di fronte a questa cose, i commenti servono a poco e sinceramente e' difficile anche dire qualcosa che abbia un senso.
ma credetemi,anche perche' ognuno di noi ha un fiore che e' volato in cielo, la partecipazione c'e' ed'e' vera e sentita!
Lamberto
debona
00mercoledì 22 settembre 2004 13:57
Grazie a tutti per le vostre parole ed in particolare ad Antonietta, affinche' porti un grosso abbraccio a questa mamma affinche' possa trovare il coraggio di continuare a vivere.
[SM=x142944]

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