Fuori dal mazzo

Fuori dal mazzo

Mi piace il gioco
ed esserne oggetto
ora che s'è perso
lo spirito fanciullesco

Se esco dal mazzo
del tempo mesto
non c'è nessuno
che mi segua di pari passo

il_rimario

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“Se volessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi al nuovo millennio, sceglierei questo: l’agile salto improvviso del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza.”

( Italo Calvino – Lezioni americane)

Chii ha la fortuna di aver conservato u animo fanciullesco e la voglia di giocare
non sempre trova chi lo segue..

Se esco dal mazzo
del tempo mesto


Questi due versi proprio non mi piacciono, scusami.
Le parole sono tutte innocenti, eppure per mesto e mazzo ho un'idiosincrasia inspiegabile. Poi non mi sembrano necessari quei due versi.

L'ultimo verso invece: che mi segua di pari passo si fa un po' fatica a leggerlo, dovresti renderlo più leggero come gli altri.
Ed io suggerisco perché sono io che ho detto che non mi piace, e sono io a doverti dire come mi piacerebbe. Ma questo non significa (ci tengo a chiarirlo) che tu debba modificare a modo mio la tua poesia: solo confrontarla, e poi trovare eventualmente la tua quadratura del cerchio.



Mi piace il gioco
ed esserne oggetto

Ora che s'è perso
lo spirito fanciullesco
non c'è nessuno
che segua il mio passo



Il senso della poesia è chiaro: non ne puoi più di certe pesantezze

E però come si fa a giocare se fra poco mettono le tasse anche su una risata?


Ciao.

Rosy.S, 02/07/2015 11:51:

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Se esco dal mazzo
del tempo mesto


Questi due versi proprio non mi piacciono, scusami.
Le parole sono tutte innocenti, eppure per mesto e mazzo ho un'idiosincrasia inspiegabile. Poi non mi sembrano necessari quei due versi.

L'ultimo verso invece: che mi segua di pari passo si fa un po' fatica a leggerlo, dovresti renderlo più leggero come gli altri.
Ed io suggerisco perché sono io che ho detto che non mi piace, e sono io a doverti dire come mi piacerebbe. Ma questo non significa (ci tengo a chiarirlo) che tu debba modificare a modo mio la tua poesia: solo confrontarla, e poi trovare eventualmente la tua quadratura del cerchio.



Mi piace il gioco
ed esserne oggetto

Ora che s'è perso
lo spirito fanciullesco
non c'è nessuno
che segua il mio passo



Il senso della poesia è chiaro: non ne puoi più di certe pesantezze

E però come si fa a giocare se fra poco mettono le tasse anche su una risata?



Ciao.

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Gentile Rosy, avevo deciso di astenermi dalla replica, ma sapendo che apprezzi i discorsi un po' estesi, mi permetto qualche precisazione, in veste di fruitore, perché da tempo non propongo nulla in nessun posto.

Quale premessa, riconosco di essere inattuale, legato a schemi superati, specie per quanto riguarda il pubblico di rete.

Consapevole che perfino il criterio di poesia è cambiato:

Vedi cosa ho trovato nel recente “Ricettario di scrittura creativa” di S. Brgnolo e Giulio Mozzi, ed. Zanichelli:

Poesia: un testo che va a capo prima della fine della riga; qualsiasi testo, non c'entrano i contenuti,né la lingua, rima o altri giochi fonetici: solo il fatto di andare a capo prima della fine nella riga.

Impensabile, ancora per qualcuno nostalgico della stagione novecentesca: unico criterio gli a capo, nemmeno gli effetti fonico-ritmici!

Eppure vedremo che sono anacronistico,ma ancora in buona compagnia.


Grazie per la riscrittura di una mia poesiola, in effetti i versi sono ancora più “lievi”dei miei”anche se perdono un po' del mio senso voluto. “Fuori dal mazzo” significa uscire da chi si conforma a una maniera. Il “pari” poneva accento su una simile adesione.

Sarà come dici,e come io stesso vi accenno, “l'età depressa”, delle “passioni tristi” ? E non un genere con certi topos piuttosto diffusi e imitativi ovunque in rete ( degrado urbano, dramma delle immigrazioni, esternazioni perlopiù desolate, ecc.

Ovvio, senza generalizzare, per fortuna qualcuno che ha voglia di scherzare c'è ancora. ( bella la tua auto confessione!)

Non vorrei essere frainteso “lievità” anche, ma non solo gioco, filastrocche, tiritere .
Esempi illustri Palazzeschi, Rodari, e certi poti tra i massimi del '900 – secolo non proprio spensierato, inserirono qualcosa di leggero, ma non per questo banale : la “lievità che amo è quella ponderata ( come nota Calvino: La gravità contiene il segreto della leggerezza),assecondata da una forma sciolta, elegante.

Un mio riferimento mitico e filosofico è stato da sempre Nietzsche, che fu anche poeta, discusso ma senza dubbio geniale.

Mi affascinò il suo “Uomo dionisiaco”: l'uomo della lievità,capace di sollevarsi da pseudo valori e mediocrità. Zarathustra danza saltando siepi e fossi, sentiero arduo, recitando poesie.
L'”eros” nietzscheano è affettività,creatività, allegria, gioco.

Numerosi sono i pareri autorevoli sulla poesia del genere lieve,giocoso, tuttavia densa di senso, educativa e non sempre divertimento disimpegnato.

Maria Jetti: … frammenti che tornano in superficie con leggiadria, con l'indomito spirito del bambino”

Magrelli, poeta tra gli attuali più apprezzati, dice in un suo recente saggio con video: “lodo il volo poetico ottenuto tramite la sola leggerezza, priva di zavorra che impedisce di decollare verso il cielo”

Immagineresti che riporti il seguente esempio ?

So di un tapiro che sta in Epiro
giuoca coi birilli nel labirinto
registra punti con la sua biro
soltanto i grilli non l'hanno visto


Infine nel penultimo esame di maturità hanno proposto il commento a questa strofa di Quasimodo:

“Forse è un segno vero della vita
intorno a me fanciulli con leggeri moti
del capo danzano in in gioco
di cadenze e di voci lungo il prato della chiesa”

Infine, stupitemi!

"E' del poeta il fin la meraviglia ... "

poesia è anche sorprendere con qualcosa di geniale,di proprio, ma non balzano o imitativo.




Saluti
Mario