Fragore d’Agosto
Colti in preavviso
fummo
dai lunghi e distesi
affanni,
di quell’entità sì
tanto avezza ad
unire,
in selvaggia e sregolata
impulsività,
gl’irriverenti Cieli
e l’abbattuta Terra,
la nevrosi della Luce
e la marciante Tenebra.
Lasciando, al suo compiuto passaggio,
l’umido seme dell’unione
ed il ricordo,
confuso,
delle sue deflagranti urla.
-no way to escape from self-hypocrisy!-
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