Fiori di campo

macrino
00sabato 8 aprile 2017 15:57
Quanto amavi i fiori di campo!
Andavamo per prati e radure,
nei tuoi occhi splendeva il lampo
della speranza. Fresche e pure

sorgenti di brezze tra le fronde
dei roveri, azzurre melodie.
Splendevano gli astri sulle sponde
del cielo con ombre di malinconie.

Quanto amavi le acetoselle,
piccoli calici di luce, il colore
delicato delle pimpinelle,
le valeriane dal dolce odore!

Quando ripenso a quei giorni,
un'acuta nostalgia mi stringe.
Quando ripenso che non ritorni,
un'angoscia mortale mi spinge

sull'orlo di un abisso profondo...
Percorrevamo insieme sentieri
fra incanti durati un secondo.
Tutto è perduto: non sei, non eri.
Anemonephobia
00domenica 9 aprile 2017 20:30
Bellissima. L'ultimo verso, così duro nella sua essenzialità, dona una nota di ambiguità a tutta la poesia. Molto piaciuta.

macrino
00lunedì 17 aprile 2017 10:00
E' vero: l'ultimo verso è particolarmente ambiguo. Non so neppure io che cosa potrebbe evocare: forse il fatto che anche quando l'amore e la felicità erano con noi, essi erano talmente caduchi da non esistere, se non come fragili petali destinati a sbriciolarsi, appena sfiorati?

Grazie del lucido commento.
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