Fabrizio De Andrè , 11/1/1999 - 11/1/2007 per non dimenticare

elfo nero
00venerdì 12 gennaio 2007 00:07
LA STAGIONE DEL TUO AMORE

La stagione del tuo amore
non è la primavera
ma nei giorni del tuo autunno
hai la dolcezza della sera.
Se un mattino fra i capelli
troverai un po di neve
nel giardino del tuo amore
verrò a raccogliere il bucaneve

Passa il tempo sopra il tempo
ma non devi aver paura
sembra correre come il vento
però il tempo non ha premura.
Piangi e ridi come allora
ridi e piangi e ridi ancora
ogni gioia ogni dolore
puoi riprovarli nella luce di un'ora

elfo nero
00venerdì 19 gennaio 2007 00:14
Strano, pensavo che in questo forum ci fossero fan di Fabrizo De Andrè...
[SM=x142813]
Cobite
00sabato 3 febbraio 2007 21:14


Ci sono, ci sono, ma magari son distratti! [SM=x142816]

Ciao e grazie.

[SM=x142897] Giancarlo
jei.jei
00giovedì 5 luglio 2007 15:29
VERDI PASCOLI
Gli aranci sono grossi
i limoni sono rossi
lassù, lassù nei verdi pascoli.
Ogni angelo è un bambino
sporco e birichino
lassù, lassù nei verdi pascoli.

E ora non piangere perchè
presto la notte finirà
con le sue perle stelle e striscie
in fondo al cielo.
E ora soridimi perchè
presto la notte se ne andrà
con le sue stelle arruginite
in fondo al mare.

La radio suona sempre
canzoni da ballare
lassù, lassù nei verdi pascoli.
Niente da scommettere
tutto da giocare
lassù, lassù nei verdi pascoli.

E ora non piangere perchè
presto la notte se ne andrà
con le sue perle stelle e striscie
in fondo al cielo.
E ora sorridimi perchè
presto la notte finirà
con le sue stelle arruginite
in fondo al mare.

...

E ora non piangere perchè
presto il concerto finirà
con le sue perle stelle e striscie
in fondo al cielo.
E ora sorridimi perchè
presto il concerto se ne andrà
con le sue stelle arruginite
in fondo al mare.
elfo nero
00venerdì 9 gennaio 2009 00:26
Mulattiera di mare
(Creuza de ma)

Ombre di facce facce di marinai
da dove venite dov'è che andate
da un posto dove la luna si mostra nuda
e la notte ci ha puntato il coltello alla gola
e a montare l'asino ci è rimasto Dio
il diavolo è in cielo e si è fatto il nido
usciamo dal mare per asciugare le ossa dell'Andrea
alla fontana dei colombi e nella casa di pietra

E nella casa di pietra chi ci sarà
nella casa dell'Andrea che non è marinaio
gente di Lugano facce da tagliaborse
quelli della spigola preferiscono l'ala
ragazze di famiglia, odore di buono
che puoi guardarle senza preservativo

E a queste pance vuote cosa gli darà
cosa da bere e cosa da mangiare
frittura di pesciolini, bianco di Portofino
cervelle di agnello nello stesso vino
lasagne da tagliare ai quattro sughi
pasticcio in agrodolce di lepre di tegole

E nella barca del vino ci navigheremo
sugli scogli emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finchè il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d'acqua e sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare
elfo nero
00domenica 11 gennaio 2009 00:44

"un poeta...."
quante volte noi siamo soliti abusare di questo termine? tante, forse troppe volte!
Tant'è che risulta essere una definizione inflazionata, stancante, quasi scontata.

Ecco, oggi voglio ricordare colui che, secondo me, realmente merita di essere definito "UN POETA", uno dei maggiori artisti italiani del '900, l'ultimo dei Bardi: FABRIZIO DE ANDRE'


ANIME SALVE


Mille anni al mondo mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo che bella compagnia

Sono giorni di finestre adornate
canti di stagione
anime salve in terra e in mare
sono state giornate furibonde
senza atti d'amore
senza calma di vento
solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo

Ore infinite come costellazioni e onde
spietate come gli occhi della memoria
altra memoria e non basta ancora
cose svanite facce e poi il futuro

I futuri incontri di belle amanti scellerate
saranno scontri
saranno cacce coi cani e coi cinghiali
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni
mile anni al mondo e mille ancora.
Che bell'inganno sei anima mia
e che grande il mio tempo
che bella compagnia

Mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni
mi sono guardato piangere in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo

Ti saluto dai paesi di domani
che sono visioni di anime contadine
in volo per il mondo

Mille anni al mondo e mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che grande questo tempo
che solitudine
che bella compagnia
fiordineve
00sabato 31 gennaio 2009 01:05


Scusa Elfo, De Andrè non appartiene ai miei cantautori preferiti.
Sono poche le sue composizioni che ammiro, mi spiace. [SM=g27825] [SM=x142825]

Perchè non curi tu l'antologia di tutte le sue canzoni?

C'è lo spazio apposito per le raccolte.
Io ho messo Vecchioni (il max per me), Battisti (il mito), Cocciante ed altri che mi parevano simboli musicali per la loro popolarità testata dai dischi venduti.

E' un lavoro da certosino, ma lentamente ci sarà pure De Andrè che, non lo nego, darebbe lustro a questo spazio.

I poeti, come lo era Fabrizio non sono mai ascoltati a sufficienza. [SM=x142833]

Un abbraccio. [SM=x142944]




elfo nero
00sabato 16 gennaio 2010 01:43
Rilancio, con colpevole ritardo, la memoria di questo Grande ed indimenticabile Artista


[SM=x142931]
elfo nero
00martedì 11 gennaio 2011 18:44
LA BALLATA DELL'EROE

Era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle

E quando gli dissero di andare avanti
troppo lontano si spinse a cercare la verità
ora che è morto la patria si gloria
d'una medaglia alla memoria

Ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d'un soldato vivo, d'un eroe morto che ne farà?
Se accanto, nel letto, le è rimasta la gloria
d'una medaglia alla memoria
rens_87
00venerdì 21 gennaio 2011 11:29
Un blasfemo
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

... mi cercarono l'anima a forza di botte...

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato.
elfo nero
00mercoledì 11 gennaio 2012 20:55
www.youtube.com/watch?v=prIFn8ZZb3w




11 gennaio 1999
11 gennaio 2012

SilviaSestito
00giovedì 2 febbraio 2012 16:20
Ricordi...
sbocciavan le viole
con le nostre parole
Non ci lasceremo mai e poi mai

Vorrei dirti ora
le stesse cose
ma come fan presto
amore ad appassir le rose...

Quanta poesia in questi versi e quanto struggente desiderio è racchiuso nella melodia che li accompagna!...
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