FA LEGNA IL CIELO

Fa legna il cielo, nell’ombra della nebbia
stanno i tronchi riposti per l’inverno
le carezze dei muschi sulle guance, le carreggiate
desolate alle campagne strusciano i passi dei padani
dileguandosi poi dietro le schiene.
Ti penso, calma e deposta su un letto di gelo
la pelle lenta e sopita, la testa reclinata e soffice
la bocca solfeggio puro d’un respiro.
Radunate, le movenze degli uccelli
ora brillano sul pane lasciato ai davanzali
accatastate con cura le assi sotto
le finestre salvano dal calare della sera
le prossime piogge
sanno della coltre di neve che verrà.
Dormono gli occhi stretti alle ginocchia
tracce di un presepe antico si aggirano
tra frutti di vendemmie, scenari
di camini accesi e tracce grigie in volo
mentre lo sfarzo d’una cometa
già s’intona alle tovaglie.
Ripenso al tuo Natale, le stelle
negli occhi raccolte a mezzanotte, la linea
della bocca immobile, la luce intorno al viso
cerchi di famiglie numerose restavano
raccolte e inginocchiate nella dolce litania
d’una preghiera.