Molto bella.
Sostituirei i due "quel" e toglierei il secondo "d'un" e "molto" perché sarebbe più scorrevole senza cambiare il senso generale; poi se permetti, invece che "continuar la via" (non ripeterei "via" che troviamo nella prima strofa anche se con diverso significato) l'ho letta con "vita" all'ultimo verso, tant'è che via mi è parso un refuso. Almeno io trovo più attinente al filo e al tessuto il continuare la vita invece che la via, anche se in fondo il concetto è quello: poter rafforzare la fragilità, avere un sostegno per esserlo a tua volta, come succede quando amati si ama.
Davvero bella, e per me preferibile così:
E poi
potrei amarti
se solo fossi onda
e tu oceano dove infrangermi,
ma sono
il ramo fragile
d’un albero che attende solitario
d’esser potato e gettato via.
E poi
potrei legarti
se solo fossi laccio
e tu corda dove arrampicarmi,
ma sono
filo esile
tessuto consumato
in cerca d’ago per continuar la vita.