E VENNERO I GIORNI DELL'IRA

poetasenzanome
00mercoledì 10 settembre 2003 08:22

E VENNERO I GIORNI DELL'IRA

E vennero i giorni dell'ira,
da lungo tempo covata
in tanti animi inquieti,
in attesa di esplodere a raggiera
con la sua bestiale virulenza.

Deflagrò essa improvvisa
dal centro alla periferia
di una terra terribilmente martoriata
e rimasta da anni senza pace,
dopo che l'avevano abbandonata
il buonsenso e la ragione.

Fu come se l'avesse vomitata
un focolaio, che fino allora
era stato un fomite in fermento
di discordie e rancori,
e si fosse poi data a disseminare
nelle varie regioni
orribili fiumi di sangue;
i quali, dopo averli raggiunti,
avevano cominciato a lordare
col proprio liquido vermiglio
i loro angoli più riposti.

Né da parte sua la morte
se ne restò solamente a guardare
in tanto ardere di livore furioso
tra la sfrenata gente,
poiché essa venne vista
agitare a destra e a manca
la sua lunga falce micidiale,
con la quale mai smetteva
di mietere ovunque vittime a migliaia,
senza mostrare neanche una briciola
di pietà e di misericordia.

Per le strade, infatti,
ebbero gli odi e le vendette
l'opportunità di scatenarsi
con inumano furore,
riuscendo in breve a trasformarle
in tanti truci teatri
di lotte fratricide
e di odiosi conflitti efferati.

In tale funesto frangente
dalle proporzioni inusitate,
si videro infine lievitare
l'angoscia e la disperazione,
che non facevano altro che serrare
la totalità degli animi
nella loro morsa inesorabile
di atroce sofferenza.

poetasenzanome




danzandosottolaluna
00mercoledì 10 settembre 2003 11:06

La tragedia è che questi giorni si ripetono e la rivisitazione del dolore e della morte è indicibilmente insopportabile...
Hai ragione, amico mio...
un abbraccio

[SM=x142887]


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