Distratti.

frank.19
00mercoledì 31 agosto 2016 03:26
Lasciando le mie gambe ciondolare per la strada,
con lo sguardo verso il basso come quando sono stanco
oppure gli occhi al cielo che mirano il sereno;

penso, o non penso, ora non ricordo,
ma l'unica certezza è che incontro tanta gente
ci scambio due parole e a volte un gesto gentile.

Ma è come se non scrivessi niente,

come se;

la pioggia che cade grondante non mi bagnasse;
l'ora, il minuto, il secondo mi appartenesse
e non sarei mai più libero di regalarne a nessuno.

La gioie e i dolori degli altri, soltanto storie
le grida, le botte i misfatti prendono il posto della TV,
aprendo gli occhi e osservando i fatti, allora capisco

che siamo solamente tutti uguali,

come se;

non ci fosse alcuna luce dentro i nostri occhi,
i gesti, le parole; paradosso del diverso
ma anche senza specchi, fossimo gli stessi.

Ed io,

che per oltre dieci secoli ho creduto,
nel mio poco vissuto e molto altro sognato;
che esistessero i poeti

invece,

ancora non ricordo se ho veduto coi miei occhi,
se qualcuno lo narrava ed ascoltavo
o ancora se l'inchiostro mi è finito a mezzo verso

che sono solamente dei distratti.



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