DORMIRE E NON SOGNARE

fiordineve
00domenica 26 dicembre 2004 19:31



DORMIRE E NON SOGNARE


Troppe le aurore
che sfumano la luna
troppe quelle che mi vedono
ancora con gli occhi spalancati

non m'incantano più
le conosco a memoria
sempre gli stessi colori
sempre le deluse speranze

potessi dormire e non sognare
raccogliermi a guscio
e non tremare al pensiero
degli incubi che si presentano

sono mostri, idre, teschi, catastrofi
clangori del passato
echi di una stagione ormai sfumata
di un ieri che non ritorna

dove sono le immagini rassicuranti
vive e intessute con fili d'argento
in cui era dolce abbandonarsi
attendendo il domani?.


26/12/2004




Cobite
00domenica 26 dicembre 2004 21:18
I mostri della tristezza si fanno padroni dei sogni e lasciano l'amaro dentro.

"dove sono le immagini rassicuranti
vive e intessute con fili d'argento
in cui era dolce abbandonarsi
attendendo il domani?"


Sono forse sfumate, ma sono certamente dentro di te.

Un abbraccio[SM=x142857]

Giancarlo


[Modificato da Cobite 26/12/2004 21.19]

Ivy7
00domenica 26 dicembre 2004 22:32

Cara Maria Antonietta,
ho percepito in questi versi un senso di nostalgia per il passato ed una forma di preoccupazione per il futuro, in quegli degli incubi che si presentano .
Io dopo la parola incubi avrei messo i due punti e poi tolto il "sono" esplicativo che segue. La forma di elenco avrebbe dato più vigore a ciò che di seguito descrivi.
E' solo una mia personalissima opinione, spero di non offenderti.
E' una bella e vera poesia. Con simpatia Ivana





iduegabbiani
00lunedì 27 dicembre 2004 07:37



versi che si raccontano nelle lunghe ore del silenzio.delicatamente sussurrano un grido che tale non vorrebbe essere.[SM=x142887]



















debona
00lunedì 27 dicembre 2004 13:48
La tua poesia mi ha coinvolta molto perche' affronti la lotta tra i mostri della sofferenza e i momenti felici.. una lotta che affrontiamo ogni giorno, non solo nei sogni

[SM=x142922]
giangi53
00lunedì 27 dicembre 2004 15:38
re re
Carissima Fioredineve,ho ben presente un tuo accenno a questo tormento che al di là dell'effetto poetico è una sofferenza reale.(una risposta a un mio breve scritto,intitolato :RICORDI)
Questo tuo essere cosi viscerale nel vivere le emozini penso entri dolorosamente anche nel sogno.
Un caldo abbraccio

gian
Lorymcneel
00mercoledì 29 dicembre 2004 19:01
Persone più fortunate vivono i loro sogni a occhi aperti,
altre si accontentano di tenere gli occhi aperti mentre sognano,
altre ancora nascondono i loro sogni in preziosi scrigni notturni,
ma che resta senza sogni?

fiordineve
00domenica 20 marzo 2005 04:50


Nulla, solo la pace che prova una marmotta menre in letargo, senza sogni, attende che passino le bufere.[SM=x142866] [SM=x142904]
arlette
00domenica 20 marzo 2005 18:36
periodo un pò così eh...molto brava comunque, le tue immagini piacciono sempre [SM=x142886] [SM=x142887]
mosquito4
00lunedì 21 marzo 2005 13:08
ho paura di dormire, di lasciarmi andare nelle braccia della notte, voglio che una luce sia sempre a vegliare su di me. Ogni notte prima di addormentarmi affido la mia anima al mio muto dio che non ha neanche un nome. Tengo gli occhi aperti mentre tutti sono immersi in sogni che sanno di miele, e osservo la luce elettrica arancione del lampione che illumina la strada su cui si affaccia la mia stanza, ogni tanto passa un'auto. Ho paura anche io di dormire, ho paura di trovarmi in un sogno da cui non vorrò mai più uscire.



fiordineve
00mercoledì 23 marzo 2005 00:39

Non temere la notte e il sonno.
Ho problemi familiari gravissimi e questo mi portava a restare sveglia in attesa della luce.
Poi ho parlato con Gesù; ieri rinconciliazione e 2 ore di adorazione davanti a quel Pane Santo, ammetto che ho pianto di gioia e di sollievo.

L'ho ringraziato; in fondo sono fortunata, pure se oggi ho scoperto di essere ammalata più di quanto credessi, considero il dolore un dono di Dio, mi sento più vicina a Lui e sto sopportando ogni evento con una tranquillità e una forza che non credevo di possedere.[SM=x142824] [SM=g27827]
vanni-merlin
00mercoledì 23 marzo 2005 00:56
ritornano
ritornano le immagini del passato
a rivivere
e l'esorcismo anelato di un sonno
non è
forse
catarsi sperata

e scorre
la notte
nell'addensarsi
di volti
di parole
di volutttà
di dolori

e l'ultimo approdo
sfugge
nella nebbia che cela
la riva di quel mare
in cui non è consentito
neppure naufragare

l'ultimo approdo
è forse
una luce
è forse
una fede
è forse
un altro sogno




per te



da

vanni




macrino
00lunedì 11 aprile 2005 16:53
Angoscia, dolore, stanchezza...la vita, ma la tua lirica è un capolavoro. Mi piacerebbe avere la fede che ti sostiene.
fiordineve
00martedì 12 aprile 2005 02:31
Mi piacerebbe avere la fede che ti sostiene.


La Fede è un dono che è stato donato a chiunque, basta coltivarla; per il resto non ti auguro di vivere la mia sorte in questo periodo.
Il dolore e la sofferenza sono mie compagne da una vita, anche se non mi lascio abbattere mai, rido e scherzo e gli estranei nulla sanno di me e delle mie battaglie.

Come dire? L'importante è esserci.



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