DISINCANTO

Supperman
00domenica 26 ottobre 2003 12:26

Dove ho riposto
gli aneliti di vita,
le roventi bramosie,
i rapimenti estatici?
Dov’è la strada
che scorre veloce
sotto scarpe consunte,
il petto rigonfio
d’ebbrezza vespertina?
Dove le bocche fumanti?
E quel coro
di stridule voci
nel cortile che ruota
intorno alla palla, dov’è?
Perché in ogni rivolo d’acqua
rivedo le barche di carta
rincorrersi ancora,
e il riflesso di gambe sottili
dimenarsi lungo il canale?
Dov’è quel treno festoso
che ci strappava i berretti
e il binario che seguivamo stanchi
la sera al ritorno dal mare?
Dov’è finita la chiave del cassetto
in cui richiusi tanta poesia?

Cobite
00lunedì 27 ottobre 2003 09:13
Credo di scorgere quella chiave nel tuo cuore, [SM=x142909]
Si, sta proprio li!

C'è tanta poesia in questa tua ricerca che forse quel cassetto non è ben chiuso...

[SM=x142874]

Ciao

Giancarlo cobite


- Ogni alba è un pizzico d'infinito che ci viene donato assieme ad un pizzico d'arte -.

[Modificato da Cobite 27/10/2003 13.34]

ceo1
00lunedì 27 ottobre 2003 10:08
IL DISINCANTO DEL TEMPO CHE PASSA E CHE CANTA LA NOSTRA GIOVENTU'E I RICORDI PIU' BELLI,PIU' FORTI.APPREZZATA MOLTO, RINGRAZIO,
vincenzo
ventodeltempo
00martedì 28 ottobre 2003 05:38
Disincanto
E' vero. A volte, quando i ricordi si affollano e ci impantaniamo nel rimpianto, ci sembra di aver perso la chiave. Versi molto belli e intensi. A rileggerti presto
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