irvinscott
00sabato 25 dicembre 2021 18:36
…E mi rimbalzano echi di parole contorte e di rime stonate e di frasi rifatte inarrestabili irrefrenabili sciami di versi che succhiano neuroni. “perché hai attraccato la tua nave impietosa sulla spiaggia della mia solitudine ?” I poeti son maledetti, mi fanno a brandelli di carne e di sangue, mi estirpano ogni ancora dell’attracco fallace nel porto delle menzogne edificato di sabbia e cenere su resti di vita dismessa. Nell’impetuosa urgenza di raggiungerti e di fondermi tra le righe dei tuoi versi, non distinguo se salvare me stesso indossando “pantofole su dita cucite dal freddo” e fuggire lontano su versi suadenti o restare e perdermi nel tuo mare d’amaro. “M’hai ingannato la diffidenza” asserendo che mi poteva far bene ma ho “annusato l’essenza, la primavera e l’inverno” e sono ancora gelato tra un punto e una virgola del tuo passato. Ma Il tempo di un paragrafo e già sciolto scivolo alla strofa successiva e mi ritrovo a guardarti mentre componi versi di zucchero e sangue….. e non vorrei più andare.
Irvin Scott