I: l'anima in catene digrigna i denti
Io non sono completamente morto
e non sono assolutamente vivo
ho incatenato la mia anima ad un palo
come una bestia feroce, digrigna i denti
in cerca del se stesso perduto.
Ho perso pezzi di me stesso
nei sorrisi di fantasmi egoisti
spariti come ghiaccio dissolto nel freddo della notte
o come fiamme spente sotto il sole cocente d'agosto
spariti lasciandomi solo con un paio di ricordi,
teneri baci e schiaffi alle spalle.
ho tirato su le mie quattro ossa
spezzate
da diavoli con l'aureola
e sorrisi ammalianti
con false tenerezze crollate come castelli di sabbia
nei tramonti di spiagge invernali.
mi sono accoccolato per troppo tempo
tra i vostri girasoli e le vostre ortensie
giardini tirati su con cemento armato.
mi sono lasciato seppellire dal vostro dolore
che sotto forma di catene
mi ha imprigionato.
Vorrei spezzare le catene
ricomporre il puzzle di me stesso
recuperare i tasselli perduti
e urlare come un pazzo
per la libertà ritrovata
ma questa voglia degli altri di dominare
dominare tutto e tutti
anche me che non m'importa
mi spinge giù
inerme posso solo lasciarmi sprofondare
sempre più giù...
sempre più giù...