CUCCIOLO NELLA BUFERA

poetasenzanome
00martedì 16 dicembre 2003 06:32

CUCCIOLO NELLA BUFERA

Era notte fonda
e da ore per le strade
imperversava la gelida bufera:
il vento agitava spietatamente
fiocchi di neve, rami
ed ogni altra cosa
che non fosse ferma o ben salda.

Con passi spediti,
avanzavo imbacuccato verso casa,
mentre rotolando mi venivano incontro
cenci consunti ed aridi sterpi,
che prendevano quasi forme viventi
su quel candido strato di neve,
che ovunque andava diventando
sempre più spesso.

Un mugolio indistinto e confuso
mi parve, ad un tratto,
pervenire fiocamente all'orecchio,
nonostante venissi frastornato
dall'urlio e dal fracasso del vento.

Mi arrestai quindi di colpo
e, dando in giro occhiate accurate,
a non molta distanza da me
scioccato scorsi alla fine
un villoso cucciolo mezzo assiderato,
il quale sopra la soffice neve
con impaccio e a fatica
si andava esso dimenando invano.

Mosso allora a pietà del poveretto,
mi affrettai a raggiungerlo
più velocemente del lampo;
poi, senza esitazione alcuna,
lo raccolsi con cura da terra
e, accarezzandolo con amore,
me lo strinsi al petto con le braccia.

Ma, dopo essere riuscito
a liberasi la testa
dalla mia affettuosa stretta,
cominciò la bestiola pian piano
a leccarmi entrambe le mani,
quasi volesse davvero
dimostrarmi a ogni costo,
nel solo modo ad essa consentito,
la sua sincera riconoscenza!

poetasenzanome




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