poetasenzanome
00mercoledì 27 agosto 2003 07:08

COSI'

Così mia madre,
prendendomi per mano,
m'insegnò a dare i primi passi
tra le asperità della vita,
intanto che badava,
con premura e prima di ogni cosa,
ad alimentarmi e a farmi crescere
che meglio non si poteva.

Così mio padre,
anch'egli facendo la sua parte,
si preoccupò d'infondermi,
con i suoi ammaestramenti,
tutto quanto di prezioso
aveva in sé negli anni accumulato,
consigliandomi ogni volta
di farne gran tesoro.

Così i miei nonni,
dando una mano ai miei genitori,
mi divisero con loro
nell'assicurarmi una crescita
che mi risultasse il più possibile
salutare al corpo e allo spirito,
né si stancarono mai di prestarmi
le loro cure affettuose.

Così la scuola,
la fucina della mia istruzione,
alla quale fui affidato
perché di me facesse un erudito,
mi si dedicò fino a quando
non mi ritenne preparato
a destreggiarmi con successo
nel vasto campo del sapere.

Così la società,
la vera maestra della vita,
a cui venni consegnato
perché da me ricavasse l'uomo,
non facendosi scrupolo alcuno
nel procurarmi peripezie di ogni sorta,
fu la sola a rendermi avvezzo
all'aspro cammino dell'esistenza.

poetasenzanome




[Modificato da poetasenzanome 27/08/2003 7.33]

Cobite
00mercoledì 27 agosto 2003 09:17

Nato dall'amore di una sana famiglia e formato anche dall'insegnamento di una valida scuola vieni consegnato ad una società ancora grezza alla quale ti sei adattato con successo ma della quale mi par di intuire hai una delusione di fondo.

Posso dire quasi lo stesso per me.

Grazie Luigi [SM=x142846]

Giancalo






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