Brezza/Morte

Nichilista errante
00martedì 1 gennaio 2008 23:31
Nello sciabordio della notte
si aggomitolano i pensieri

come falene scottate dal neon
cadono sull’asfalto
etiliche nell’ellissi
d’un tonfo oltre luce;

gocciola dai parabrezza
l’ansia di un alba
senza abrasioni, che non arda
l’iride e sgretoli le lacrime

in briciole così piccole
che il vento solleva
prima che gli uccelli
le spazzino
nel fremito del gozzo:

è lieve la parola
come una coperta di seta

non vela che l'infinita parte

e già chiama il lembo
soggiogato dalla brezza.

yile
00giovedì 3 gennaio 2008 17:40
Stavolta è tanto, tanto difficile. La leggo (la rileggo) e percepisco una sorta di delusione che nasce da tutte le cose, una sorta di riscatto che solo la parola può dare, con la sua leggerezza di brezza, unica contrapposizione che vedo nel finale alle prime strofe che sono invece rappresentazione di un dolorante modo di vedere la vita.
Più di questo, non riesco, eppure si percepisce un forte grido di intensa ispirazione.
Il tuo stile, voglio essere sincera, lascia di primo impatto basiti come quando la mente si trova di fronte ad un qualcosa che esce dagli schemi. La cosa molto positiva è che nonostante la difficoltà di alcuni passaggi il lettore è portato a non sconfortarsi e a voler capire comunque. E questo dipende dalla forma criptica che fa sempre intuire un messaggio importante anche se la metafora è a volte aspra, a volte ermetica. Ma sempre suggestiva e d'effetto.



Nichilista errante
00domenica 6 gennaio 2008 10:23
La poesia risulta più complessa di quel che è soprattutto perchè le due strofe centrali disperdono il messaggio nel tentativo di specificarlo... se la leggi così

Nello sciabordio della notte
si aggomitolano i pensieri

come falene scottate dal neon
cadono sull’asfalto
etiliche nell’ellissi
d’un tonfo oltre luce;

è lieve la parola
come una coperta di seta

non vela che l'infinita parte

e già chiama il lembo
soggiogato dalla brezza.


diventa un poco più chiara. La poesia nasce da un altra -stupenda- poesia di un amico, nella quale il messaggio profondo è la capacità eternante della parola, il suo scavare alle radici di ciò che è mutevole per scoprirne la parte immutabile, che sempre si ripresenta. Ora questa è una piccola postilla, quasi una specificazione a questa verità intoccabile: così come sotto la vita, anche sotto la parola si nasconde la brezza della morte... studiando la parola e le sue leggi possiamo intuire che esiste un ordine razionale sotto questa apparente meccancità di vita-morte, dolore-rimpianto ma l'angoscia della morte e la disperazione di fronte al nostro dolore non ce la toglie nessuno.
Sul mio stile ho già detto molto -forse troppo- è particolare perché pesca abbondantemente da correnti poetiche europee che in Italia sono pressoché sconosciute, e tali a quanto pare rimarranno. Però ho visto che a forza di leggermi qualcuno si è abituato, e riesce ad arrivare dove lo voglio portare. a presto amica mia, ave [SM=g27811]



yile
00domenica 6 gennaio 2008 11:53
Re:
Nichilista errante, 06/01/2008 10.23:

La poesia risulta più complessa di quel che è soprattutto perchè le due strofe centrali disperdono il messaggio nel tentativo di specificarlo... se la leggi così

Nello sciabordio della notte
si aggomitolano i pensieri

come falene scottate dal neon
cadono sull’asfalto
etiliche nell’ellissi
d’un tonfo oltre luce;

è lieve la parola
come una coperta di seta

non vela che l'infinita parte

e già chiama il lembo
soggiogato dalla brezza.


diventa un poco più chiara. La poesia nasce da un altra -stupenda- poesia di un amico, nella quale il messaggio profondo è la capacità eternante della parola, il suo scavare alle radici di ciò che è mutevole per scoprirne la parte immutabile, che sempre si ripresenta. Ora questa è una piccola postilla, quasi una specificazione a questa verità intoccabile: così come sotto la vita, anche sotto la parola si nasconde la brezza della morte... studiando la parola e le sue leggi possiamo intuire che esiste un ordine razionale sotto questa apparente meccancità di vita-morte, dolore-rimpianto ma l'angoscia della morte e la disperazione di fronte al nostro dolore non ce la toglie nessuno.
Sul mio stile ho già detto molto -forse troppo- è particolare perché pesca abbondantemente da correnti poetiche europee che in Italia sono pressoché sconosciute, e tali a quanto pare rimarranno. Però ho visto che a forza di leggermi qualcuno si è abituato, e riesce ad arrivare dove lo voglio portare. a presto amica mia, ave [SM=g27811]








Molto meglio. Il finale l'avevo letto solo in positivo, ma la parola "soggiogato" e il riferimento brezza/morte dovevano in effetti essere una indicazione.
fiordineve
00mercoledì 9 gennaio 2008 18:13
esiste un ordine razionale sotto questa apparente meccancità di vita-morte, dolore-rimpianto ma l'angoscia della morte e la disperazione di fronte al nostro dolore non ce la toglie nessuno.



....eppure la morte è l'unica certezza di cui disponiamo; anzi ne dovremmo parlare di più, nasciamo con lei che ci sta accanto e non ci abbandona fino a quando lei non ci chiamerà.
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