Il reato di plagio è molto grave ed è punibile o con pena pecuniaria o con reclusione. Cito testualmente dal codice riportato dall' Alma Mater Studiorum su Internet:
"Il plagio è definito come la parziale o totale attribuzione di parole, idee,
ricerche o scoperte altrui a se stessi o ad un altro autore, a prescindere dalla
lingua in cui queste sono ufficialmente presentate o divulgate, o
nell’omissione della citazione delle fonti. Il plagio può essere intenzionale o
l’effetto di una condotta non diligente. "
Una lieve differenza va fatta in caso di riassunto, citazione ecc. In tal caso bisogna indicare nome dell'autore, titolo dell' opera e, possibilmente casa editrice. In questo modo ci si mette al riparo da qualsiasi contestazione. (anche perché mi sembra che i diritti d'autore sussistano per una sessantina d' anni salvo essere rinnovati dagli eredi)
Nel tuo caso non mi sembra di rinvenire un plagio perché hai indicato il nome dell' autore e la forma poetica, il sonetto, usata dallo stesso che ci riconduce alla sua opera principale. Per essere perfetto dovresti scrivere anche la casa editrice ed esplicitare, eventualmente,
il titolo dell' opera.
Ho voluto dilungarmi su questo argomento per tutti gli utenti perché non bisogna mai dimenticare gli aspetti legali correlati ad un' opera d' arte.
Trovo quanto hai scritto estremamente sincero per quanto hai dichiarato ed apprezzo la tua poesia per tutto, soprattutto nella struttura tutta tua e nella tua interpretazione.
Piaciuta.
Laura.