Nakurisch
00giovedì 20 novembre 2014 12:34
Questa l'ho scritta un po' di tempo fa, ma mi suscita sempre bei ricordi e volevo condividerla con voi [SM=g27817]



Ancora



La scelta del destino è alle volte cosa grama
ma è sì quel che ci resta d’una libertà più sana,
una vita di passione ed onore dell’amore
che non può non riportarti alla semina del nome.

E’ stato un po’ crudele, in vero, chiederti se quello
che ti acciottola nel cuore sia più frutto d'un tranello,
in cui ricerchi il tempo, perso in mezzo ad osterie
pien di gente viva e vera che si bagna d’allegrie.

Certo è che ogni passo trascinato verso il giorno
ci riporta più vicini alla notte in cui ti sogno,
sì ti plasmo in me ogni sera, come fosse primavera
come spuntan allibiti, fior da legni intiepiditi.

Non ti trovo ma ti chiamo,
cerco invano nella mano
quell’avanzo di follia,
che al sussulto fugge via.

So che un giorno non lontano
sarà stretta quella mano,
dal rispetto per me stesso
ch’è un miraggio per adesso.



Nakurisch
Ottaviano Augusto II
00giovedì 20 novembre 2014 12:53
Oscilla tra l'andamento giambico e quello trocaico, se fosse stato fatto in modo alternativo ne avrebbe giovato il ritmo, secondo me.
Costanza che mi sarebbe piaciuta trovare anche sul lato musicale.

Però devo dire che, nonostante questi appunti, ho apprezzato la poesia: mi sono trovato in una situazione analoga e, in generale, le poesie che parlano di brama le sento spesso vicine al mio sentire.
Nakurisch
00giovedì 20 novembre 2014 13:05
Grazie sia per glii appunti che l'apprezzamento [SM=g27817]
Rosy.S
00giovedì 20 novembre 2014 23:52
Ho l'impressione che debba deciderti se assecondare del tutto le rime oppure liberartene; avverto un po' l'affanno nella rincorsa di un verso eccessivamente stirato in lungo, che poi si accorcia improvvisamente, come quando si devono confezionare le maniche lunghe a un vestito ed invece non c'è rimasta stoffa sufficiente... [SM=g27828]
Ne deriva un effetto disorganico alla lettura che distrae da un contenuto che non sempre mi è chiaro nelle prime strofe... Le rime baciate non sono la mia passione, ma almeno cercherei di organizzare meglio i versi, magari in doppi settenari almeno nelle prime tre strofe
(te ne riporto un esempio, anche se il senso forse non sarà identico, ma potrai ottimizzarlo tu in qualche modo)
Molto più chiare le due strofe finali, i cui versi sono tutti ottonari; li riporterei in corsivo sfalsandone quelli pari, in modo da rallentare un po' la lettura veloce e cullante tipica degli ottonari.
Ad ogni modo ritienilo solo un consiglio che potrai rifiutare senza problemi.


La scelta del destino a volte è cosa grama
ma è quello che ci resta di libertà più sana,
una vita di passione e onore dell’amore
non può non riportarti alla semina del nome.

E’ stato un po’ crudele voler saper se quello
che acciottola nel cuore sia frutto d'un tranello,
in cui ricerchi il tempo nel mezzo di osterie
con gente viva e vera e sapori d’allegrie.

Ma è certo che ogni passo da fare verso il giorno
ci porta più vicini alla notte in cui ti sogno
plasmandoti ogni sera di odor di primavera,
ma spuntano allibiti dei fiori intiepiditi.

Non ti trovo ma ti chiamo,
_________cerco invano nella mano
quell’avanzo di follia,
_________che al sussulto fugge via.

So che un giorno non lontano
_________sarà stretta quella mano,
dal rispetto per me stesso
_________ch’è un miraggio per adesso.








Nakurisch
00venerdì 21 novembre 2014 08:27
Ti ringrazio per il tuo commento e comprendo il tuo punto di vista. Tuttavia nelle mie poesie la metrica deve riflettere il pensiero ed il mio sentimento del momento, e non il contrario. Non le studio le mie poesie, le scrivo di getto in un paio di minuti e così restano...se mi ci vuole di più in genere desisto perchè vuol dire che sto solo costruendo versi che non rispecchiano il mio essere :) E' un mio modo di fare che a volte mostra la grettezza di un qualcosa di poco raffinato quando l'ispirazione non mi coinvolge del tutto ed altre volte sono pienamente soddisfatto del risultato.
Non modifico mai un testo ( a meno di evidenti errori grammaticali che possano essere sfuggiti, ma questo succede di rado :) ), dopo averlo scritto.
Nonostante tutto non sono convito che tu sia riuscita a cogliere la ritmica che ho voluto dare (fatti guidare dalle virgole, le ho messe apposta :) ), perchè non mi pare così disorganica la lettura.
Ad ogni modo ciascuno ha la sua intepretazione del mondo e ti sono grato del commento. [SM=g27817]

Rosy.S
00venerdì 21 novembre 2014 17:02
Re:

nelle mie poesie la metrica deve riflettere il pensiero ed il mio sentimento del momento, e non il contrario.



certo, deve riflettere il tuo pensiero, ma come ti avevo anticipato, non sempre il significato delle tue frasi mi risulta chiaro, per questo avevo messo le mani avanti, delegando a te, volendo, il delicato lavoro finale [SM=g27823]



Non le studio le mie poesie, le scrivo di getto in un paio di minuti e così restano...se mi ci vuole di più in genere desisto perchè vuol dire che sto solo costruendo versi che non rispecchiano il mio essere :)



rispetto la tua concezione di scrittura anche se non la condivido per niente, e non mi stancherò mai di ripetere che per me poesia non è improvvisazione, l'ispirazione conta molto (se non sono ispirata non scrivo); l'errata convinzione che basti l'ispirazione momentanea contrasta terribilmente con il "labor limae" che hanno fatto Autori come Pascoli, Leopardi, Dante, Petrarca, ecc. sulle loro opere.

Io non dico che si debbano "costruire versi a tavolino" che risultino freddi, ma dubito che quando parliamo riusciamo a trovare all'istante esattamente le parole che riescano a esprimere esattamente il nostro stato d'animo... e quanto al fatto che la poesia sia l'insieme di significato e significante, di contenuto e forma, ritmo, musicalità, stile, ecc. per fortuna non l'ho detto io [SM=g27827]



Non modifico mai un testo dopo averlo scritto.



ok, leggerò una volta in più L'infinito di Leopardi [SM=g27822]
(Scherzo [SM=g27827] ), comunque mi atterrò alla tua dichiarazione d'intenti una prossima volta.



Nonostante tutto non sono convito che tu sia riuscita a cogliere la ritmica che ho voluto dare (fatti guidare dalle virgole, le ho messe apposta :) ), perchè non mi pare così disorganica la lettura.



Mah, che il lavoro risulti disorganico, mi pare sia stato notato anche nel precedente commento. La ritmica non è soltanto il prodotto dell'interpunzione.
Le ultime due strofe, sono quelle in cui c'è un ritmo impeccabile, anche se cantilenante per via degli accenti fissi propri dell'ottonario.
Ma che nelle strofe precedenti si possa parlare di ritmo, è tutto da dimostrare.
In base alle cesure, ti posso dire che alcuni versi composti hanno andamento prosastico, per esempio questo:

ma è sì quel che ci resta d’una libertà più sana,

mentre la parte in blu è un settenario, nella seconda parte che è di otto sillabe gli accenti non corrispondono a un ottonario canonico, quindi l'orecchio alla lettura percepisce l'aritmia.
Ma anche altri li sento prosastici.
Comunque saranno percezioni soggettive, forse non mi sono ben sintonizzata [SM=g27817]

Alla prossima, buona giornata.


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