dvrizzo
00mercoledì 24 giugno 2015 11:56
Ed è noia,
freddo bacio
su di un collo sudato;
atollo frigido,
ricordi primaverili,
un meriggio dorato.

Secoli fa,
ne son certo!
A.Bonelli
00mercoledì 24 giugno 2015 13:07
Anamnesi spietata di un istante che poteva essere magico e invece fu solo gelo, ghiaccio, noia...un ricordo che ancora resta, passassero secoli..piaciuta
garofano a.
00mercoledì 24 giugno 2015 14:09
Sono d'accordo con Bonelli, però nella sintesi la scriverei così:


Ed è noia,
freddo bacio
su di un collo sudato

ricordi primaverili
un meriggio dorato.

Secoli fa,
ne son certo!





secondo me , e non vorrei travisare, quell'atollo frigido che tra l'altro
non mi piace è una ripetizione di freddo bacio, quindi se sintesi sia
mettiamo l'indispensabile.
Questo è il mio modesto parere di una poesia che mi è piaciuta.


Ciao Pino [SM=x142870]
Rosy.S
00mercoledì 24 giugno 2015 15:50
Ed io
sono d'accordo con Pino che è d'accordo con Alessandro Bonelli; la rivisitazione la migliora sicuramente, anch'io opto per la sua sintesi.
Però io che sono la "precisina" voglio fare questa osservazione: lo so che potrei essere smentita perché nel linguaggio colloquiale sono ammesse licenze con una certa facilità, però non posso farci niente se non riesco ad associare il primo verbo singolare al quarto verso al plurale:
è noia va bene, è freddo bacio va bene, ma non "è ricordi primaverili",
allora cambierei anche questo verso al singolare.
Volendo lasciarlo al plurale, chiuderei con un punto la prima strofa e rivedrei la seconda in qualche altro modo.
Inoltre, l'ultimo verso mi sembra tipico del linguaggio della prosa più che della poesia. Se si vuole un finale ironico e amaro escogiterei qualcosa di più secco e pungente ma senza enfasi da punto esclamativo.
almeno per come l'ho percepita io.

Ciao.



lazharus
00venerdì 26 giugno 2015 16:18
Re:
dvrizzo, 24/06/2015 11:56:

Ed è noia,
freddo bacio
su di un collo sudato;
atollo frigido,
ricordi primaverili,
un meriggio dorato.

Secoli fa,
ne son certo!



Io credo, senza voler contraddire Rosanna e Pino, che ad un certo punto la poesia come entità, assume una volontà propria, quasi distaccando il poeta anzi, come se non ne avesse bisogno. personalmente ci trovo una bella forza nella pluralizzazione del terzo verso, anche se la regola sostiene Rosanna, e credo che questa zoomata ampia verso ques'insieme di "ricordi" che diventa un unico quadro e non del singolo che, invece si rivelerebbe insufficiente, innalza la poetica ad un livello più compatto e rarefatto insieme. D'accordissimo con Pino sul concetto della sintesi, ma se dovessimo davvero sintetizzare concretamente in un minimalismo anche senza eccessi, si potrebbe raggiungere lo stesso risultato con meno versi:

Freddo bacio
collo/atollo
primavera
pomeriggio d'oro

secoli fa


è solo un esempio estemporaneo non ragionato che potrebbe ancora ridursi verticalmente. Ho eliminato il primo verso perché l'ambiente poetico è decisamente quello della noia, quindi superfluo.

In ogni caso, a me è piaciuta, a parte l'eccesso di aggettivi. Complimenti




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