Agosto apatico

Ah si, la bellezza
della vita i fiori
viola bianchi sui balconi
la valigia che non si
disfa la caffettiera
canterina il mio
scrivere sbarazzino
la dance anni 80
i balli anni 50
gli occhiali da sole
le cartoline gli auguri
di natale i sinonimi
della felicità e i
muscoli facciali
che sorridono
la luce e i colori
gli addobbi e i festoni
l'adolescenza che sa
Socrate che non sa
le mani impastate
di pittura e cieli d'arte
notti e miniature d'ombre
l'immenso, l'intenso,
l'infinito, il senso
parole così belle
e grandiose oasi
grammaticali

Tutta la festa
della vita che
non riesco ad odorare;
Fluttuo, volteggio
ogni sforzo mi riconduce
al mio io ed ecco
un sonno amico
l'anestesia della coscienza

Una poesia delicata ed armoniosa, un'istantanea di uno scorcio di vita. Un attimo fotografato nella sua drammatica complessità, concreta ed astratta. La difficoltà di sentirsi parte della "festa della vita", è un'immagine che sovente si presenta davanti agli occhi: questa poesia descrive brillantemente la sua profondità, una sensazione malinconica, indicibile.


"le mani impastate
di pittura e cieli d'arte
notti e miniature d'ombre
l'immenso, l'intenso,
l'infinito, il senso"

Credo che questi versi non abbiano bisogno di un commento: tanto sono eleganti, evocativi, che mi hanno lasciato senza parole. Complimenti

Carissima Giorgia, sto scrivendo con un cellulare e quindi perdona gli eventuali errori. Trovo ottima la poesia ed ottimo il commento di Crono. Direi che continui a crescere: hai superato la poesia sperimentale. I tuoi versi continuamente franti nella prima strofa sono una cascata di impressioni, emozioni, sensazioni ove pulsa il tuo giovane cuore. Poi, se ho ho imparato a conoscerti, nella seconda strofa, abbiamo la tua "carta d'identità " : una persona in crescita ma alla continua ricerca di qualcosa che sente di non avere e per questo fluttua, volteggia con grazia come splendida farfalla. Questa sei tu per me, Giorgia, con tutte le tue conoscenze filosofiche e grammaticali. Anch'io trovo la tua poesia sofferta.
Tecnicamente,per una schiava delle regole come me,ci sono degli eccessi come quell' "e i"a fine verso e quel "non si" sempre a fine verso ma è un'opinione personale.
Bravissima Giorgia



Laura.

Hai perfettamente ragione:

ogni sforzo mi riconduce
al mio io ed ecco
un sonno amico
l'anestesia della coscienza


Molto musicale, e un ritmo forte e deciso, per me un'ottima poesia

Ciao Pino

Grazie per i vostri bellissimi commenti

Laura hai più che ragione! Rileggendola adesso trovo davvero pesante soprattutto "e i" a fine verso... Ci sono cose che da soli non riusciamo bene a focalizzare, grazie

Per quanto riguarda il contenuto, è vero, ormai mi comprendi molto bene. La prima parte è una "cascata d'impressioni" di tutto quel che non riesco a godere in momenti di abbattimento e pessimismo, elencati ironicamente. Nella conclusione vi è uno sforzo, una tensione per cercare di essere qualcuno di diverso, che possa apprezzare tutto questo e che si possa sentire partecipe. Ma sarà il caldo di agosto e l'abbrutimento che esso comporta che mi fa sprofondare nuovamente nello stato precedente.

Grazie per avermi dedicato il vostro tempo

Musicale e molto belli il susseguirsi di immagini , momenti , ricordi.
Brava.

Forse si sxcrive meglio così

Ah si, la bellezza della vita. I fiori viola bianchi sui balconi. La valigia che non si disfa, la caffettiera canterina.
il mio scrivere sbarazzino, la dance anni 80, i balli anni 50, gli occhiali da sole, le cartoline gli auguri di natale
I sinonimi della felicità e i muscoli facciali che sorridono.
L'adolescenza che sa. Socrate che non sa.
Le mani impastate di pittura e cieli d'arte.
Notti e miniature d'ombre.
L'immenso, l'intenso,l'infinito, il senso.Parole così belle e grandiose oasi grammaticali.Tutta la festa
della vita che non riesco ad odorare; fluttuo, volteggio. Ogni sforzo mi riconduce al mio io ed ecco un sonno amico.
l'anestesia della coscienza.

Gaspy., 26/08/2015 00:44:

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Forse si sxcrive meglio così ...cut

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La poesia aveva già il mio "like" per il contenuto sublime, di notevole spessore; ma la forma mi pare non poco penalizzante e rivedibile: trovo l'abuso di enjambements abbastanza fuori posto e non molto sensato (antiestetico?), può persino urtare il lettore.
Però, Gaspy, credo sia esagerato, come fai tu, considerarla addirittura una prosa. Questa è poesia! Poi magari il tuo era solo un modo provocatorio di prendere le distanze dal tipo di versificazione scelto dell'autore.

Insomma, senza inventarsi chissà quali stranezze/singolarità, usando il buon senso (criteri elementari) e mettendola così, per me è molto molto bella oltre che musicale:

Ah si, la bellezza della vita
i fiori viola, bianchi sui balconi
la valigia che non si disfa
la caffettiera canterina
il mio scrivere sbarazzino
la dance anni 80, i balli anni 50
gli occhiali da sole, le cartoline
gli auguri di natale
i sinonimi della felicità
e i muscoli facciali che sorridono
la luce e i colori
gli addobbi e i festoni
l'adolescenza che sa
Socrate che non sa
le mani impastate di pittura
e cieli d'arte, notti e miniature d'ombre
l'immenso, l'intenso,
l'infinito, il senso
parole così belle e grandiose
oasi grammaticali.

Tutta la festa della vita
che non riesco ad odorare;
Fluttuo, volteggio
ogni sforzo mi riconduce al mio io
ed ecco un sonno amico
l'anestesia della coscienza.

Visivamente è un'altra cosa ed è anche più scorrevole, no? Tutto rigorosamente IMO, obv.
Comunque brava per l'inequivocabile e altissimo intento comunicativo, parole dal significato chiaro ed incisivo le tue.
Non puoi nemmeno immaginare quanto io condivida in toto questo tuo sentire, Giorgia...

NicolaPagano, 26/08/2015 17:27:

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Però, Gaspy, credo sia esagerato, come fai tu, considerarla addirittura una prosa. Questa è poesia! Poi magari il tuo era solo un modo provocatorio di prendere le distanze dal tipo di versificazione scelto dell'autore.

Insomma, senza inventarsi chissà quali stranezze/singolarità, usando il buon senso (criteri elementari) e mettendola così, per me è molto molto bella oltre che musicale:

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La bellezza si può trovare in ogni cosa, persino in un calzino sporco....... basta considerarla tale. La critica è tutt'altro e si basa su argomenti soggettivi e su parametri definiti o almeno definibili.

Intanto ringrazio entrambi per l'attenzione che avete dedicato alla mia poesia

Concordo con NicolaPagano: la forma in cui l'hai messa la ritengo perfetta, davvero. In questo ancora mi perdo e devo affinarmi. Effettivamente io volevo creare un'atmosfera disturbante, spezzettata, affannosa, fastidiosa. Ma ho esagerato. La tua forma mantiene il mio intento originale senza stravolgere il senso.

Non credo che la prosa sia adatta... Volevo ricreare una sorta di elenco, qualcuno che parla in modo stanco, annoiato, che si interrompe e parla frammentato. Diciamo è la rappresentazione del disagio che ho vissuto a Roma nel periodo più caldo dell'estate, con tutte le biblioteche chiuse e le strade deserte ed assolate. Faceva così caldo che non si poteva nemmeno pensare per questo eviterei un discorso fluido.

Grazie comunque per le riflessioni che mi avete fornito

Direi che è già stato detto tutto o quasi. Vorrei solo aggiungere che, secondo la mia modesta opinione, le libertà grammaticali che ti sei presa rispecchiano in un certo qual modo la libertà che si respira nel testo. Fin dal primo verso si intuisci il tuo malinconico intento, quell' "ah si" per me è geniale. Insomma, tutto molto bello. L'unico consiglio è quello di cercare maggiore equilibrio ma prenditi il tuo tempo. Johnny.P approva.

Sicuramente c'è ancora molto da affinare . Grazie Johnny.P per aver notato quella piccolezza stilistica alla quale tenevo in particolar modo!