ALLE STELLE
Tanti piccoli occhi d'argento,
nel buio cielo notturno,
mi sembrate questa sera,
mentre appartato vi scruto
da questa deserta campagna,
dove è il solo vostro buonsenso
a farmi dolce compagnia.
Non soltanto desidero ammirarvi
ma voglio anche parlarvi schietto,
confidandovi tutti i miei segreti,
che unicamente possono rivelarvi
scarse gioie e parecchi dolori.
La notte è grande maestra
nel saper mettere a nudo
le numerose vicissitudini umane,
che quasi sempre si mostrano
raccapriccianti e tormentose;
mentre tutte voi,
costrette ad esserne testimoni,
vi siete fatta dell'umana sofferenza
una grandissima triste cultura,
che a volte non riuscite a capire
poiché spesso all'uomo essa è dovuta.
Perciò vi chiedo, amabili stelle,
di comprendere ed alleviare
l'intero mio dolore;
qualora poi non poteste curarlo,
per ragioni che non mi è dato di sapere,
vorrei almeno che intento lo teneste
al fascino del vostro mistero,
ad evitare che un giorno
possa esso esplodermi nel cuore!
poetasenzanome
[Modificato da poetasenzanome 23/11/2003 7.04]