AL MIO NONNINO
23/11/2003 (anniversario della tua morte e rinascita)
Nonnino, sono più di trent'anni che non ci vediamo, passati così velocemente che mi sembra ieri quando io ero la tua principessa, la tua "bambina speciale".
Nonno, come state tu e la nonna?
Vi sogno molto spesso, e voi mi sorridete sempre; ma quanti dispiaceri per causa mia, quelli che non vi ho dato quando eravate vicini a me, ora li avete tutti da portare nel vostro cuore.
Nonno adorato, quanto sento la tua assenza! Tu lo sai esattamente quanto, sono io che non trovo le parole per descrivere il vuoto che hai lasciato andandotene. Avrei dato 10 anni della mia vita per regalarli a te: avresti conosciuto le mie bambine e ti sarebbero piaciute, così belle, così gentili ed educate. Loro ti conoscono perfettamente, non voglio che il ricordo muoia con me, allora racconto di te, di quello che facevi, di quello che dicevi: tutto quello che io rammento lo narro a loro perchè tu viva sempre nei nostri cuori.
Quando tua figlia, mia madre, vi ha detto che sarei nata io, la nonna ha iniziato ad urlare e a picchiarla, tutti contro di lei; solo tu hai mantenuto la calma e hai detto:
- Smettetela, qui non muore nessuno, sta nascendo una creatura.
Dove si mangia in 7 si mangerà in otto!
E così mi hai salvato la vita. E le nostre passeggiate in bicicletta verso Peschiera, all'alba, per farmi venire l'appetito, io che non crescevo mai, solo d'altezza; le mie malattie che tu vivevi come un dramma. Avevi perso un figlio di 30 anni, da poco tempo ed io ero il tuo sollievo. Mi portavi con te, ovunque; all'osteria nei lunghi pomeriggi d'inverno, io con una spuma davanti, tu a giocare a briscola; appena diventata un po’ grande io segnavo i punti e poi ti facevo i segni di chi aveva gli assi.
E d'estate alle bocce! Tante volte non giocavo per rimanere con te, volevo averti sempre vicino; e i tuoi lacrimoni quanto all'improvviso ti baciavo? Cuore tenero, cuore generoso, cuore emiliano. Quando ho dovuto lasciare la tua casa, tu hai voluto che tutte le domeniche io venissi da te, ed io non aspettavo l'ora.
La mamma, se non poteva accompagnarmi, mi metteva sul treno, e tu eri alla stazione ad aspettarmi con 1 ora di anticipo. E hai preteso che durante l'estate vivessi di nuovo a casa tua per un mese: nonno, era il mese + bello dell'anno! Tu non mi assillavi, la nonna e gli zii nemmeno ed ero libera di giocare, di uscire, di andare all'oratorio senza avere una madre asfissiante col fiato sul collo. Quando è morta la nonna, io ti ho preso sottobraccio ed insieme, io e te, abbiamo seguito il feretro: che pena nonno, ti vedevo fragile e vecchio, ingobbito da un dolore che non potevi sopportare. 55 anni di vita insieme non si dimenticano in un attimo.
Niente faceva supporre che dopo 2 anni anche tu l'avresti seguita. Io, la mamma e il mio fidanzato ti siamo venuti a salutare prima di partire per la montagna, ed ancora i lucciconi agli occhi; al nostro ritorno eri in ospedale, ed in novembre sei salito in cielo a raggiungere la tua sposa.
Nonno, sono sicura, che se tu fossi qui, nessuno mi farebbe del male, tu cacceresti i fantasmi che mi circondano e mi libereresti dal male che mi accompagna.
Aspettami, dillo alla nonna, verrò presto da voi.
Nonno, mi manchi, non sai quanto!
la tua bambina speciale
F I O R E
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo
[Modificato da fiordineve 25/05/2004 15.15]