frank.19
00domenica 12 luglio 2015 04:23
A volte, ma solo a volte;

quando vedo lunghe gonne di bellezze antiche
o vagando, miro mura di antiquate case
mi vien in mente di scrivere righe d'una certa classe.

Poesie di verbi aulici e paesaggi sconosciuti,
righe di rime con mari monti e desideri
paesi lontani, vecchi misteri ed anime sopra i cieli.

Mille leghe sotto i mari, befane e Babbi Natali,
ore passate, ad osservare, ammirare e tacere
senza piacere e senza colpire, tornare a dormire.

E quelle volte volte, vorrei poter tornare bambino,
non sapere ancora scrivere e non voler imparare
non riuscire ad ascoltare la natura e le parole

soltanto per avere meno da dimenticare.
A.Bonelli
00lunedì 13 luglio 2015 11:23
A volte non serve una poesia aulica, tecnicamente accademica, per parlare di vetuste gonne e di antiquate o di verniane leghe sotto I mari e ricordi natalizi di un'innocente infanzia. In fondo gia' l'hai fatto con versi semplici e immediati, pero' cio' di cui parleresti sono ricordi e quelli non si dimenticano e fanno male, quindi ecco scattare il desiderio, che e' poi in tutti noi, di ritornar bambini e di recuperare una memoria libera per non gravarla di troppe memorie. Ben scritta, l'ho sentita rutta, perche' risponde ad un'esigenza che e'anche mia [SM=g27811] 7
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