A MIA MADRE

poetasenzanome
00martedì 6 maggio 2003 07:05
A MIA MADRE

Ricordo, madre mia,
che quand'ero bambino
sulle tue ginocchia
mi facevi giocare;
mentre ogni sera
m'infondevi il sonno
con la tua bella
e dolce ninna nanna.

Chissà quante notti
bianche ti ho rese
e di quanti sacrifici
ti ho sovraccaricata;
ma tu li accettavi
con santa pazienza
e me li ricambiavi
con baci e carezze.

Poi con grande premura
hai continuato a seguirmi,
stando bene attenta
che nulla mi mancasse;
l'ansia e l'angoscia
ti si leggevano in volto,
tutte le volte che tu
mi vedevi preoccupato.

Infine ti sei per me
interamente consumata,
dopo aver sofferto
tanti stenti e dolori;
ma finché la tua mente
lucida è rimasta,
hai sempre vigilato
sul mio avvenire.

Adesso la tua morte
piango senza fine,
in questo mio cuore
afflitto ed infranto;
sì, senz'altro la metà
della restante mia vita,
se con te potessi viverla,
con gioia ti darei!

poetasenzanome



Cobite
00martedì 6 maggio 2003 23:06


Ti rispondo su questa perché mi ci ritrovo di più, comunque sono bellissime tutte e tre.

Bravo Luigi [SM=x142874]

Ciao

Giancarlo


ariadipoesia
00mercoledì 7 maggio 2003 14:51
le nostre madri
sono la più bella invenzione di Dio. Luigi tu hai saputo scriverne il cuore . grazie
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