MilkyWayMan
00lunedì 2 marzo 2015 16:03
Ho provato
A volte
A rispolverare
La tua vecchia statua
Piena di ruggine
E non ho sentito niente.

Ho riletto vecchie parole
A voce alta
Davanti a una folla di spettri
Tribunale
Della mia
Patetica anima
In cerca di condanna

Mi sono lanciato
Su strade desolate
Di notte
Per inumane distanze
Ho vagato
Scoprendomi vuoto
Come un guscio
Di niente.

In mezzo a deserti industriali
Invocando perdono
Ho scavato il mio posto
Tra i morti

Ma ho trovato solo silenzio
Abbandono.

La solitudine anecoica
Dei giorni sprecati
A cercarti in posti
In cui non sei mai stata.

E sono
Ancora
Più solo
Che mai
il_rimario
00lunedì 2 marzo 2015 17:25
Re:
MilkyWayMan, 02/03/2015 16:03:

Ho provato
A volte
A rispolverare
La tua vecchia statua
Piena di ruggine
E non ho sentito niente.

Ho riletto vecchie parole
A voce alta
Davanti a una folla di spettri
Tribunale
Della mia
Patetica anima
In cerca di condanna

Mi sono lanciato
Su strade desolate
Di notte
Per inumane distanze
Ho vagato
Scoprendomi vuoto
Come un guscio
Di niente.

In mezzo a deserti industriali
Invocando perdono
Ho scavato il mio posto
Tra i morti

Ma ho trovato solo silenzio
Abbandono.

La solitudine anecoica
Dei giorni sprecati
A cercarti in posti
In cui non sei mai stata.

E sono
Ancora
Più solo
Che mai



[SM=x142873]

Un'anima che cerca la condanna da un tribunale di spettri, che si scopre vuota come
un guscio di niente, che si scava una fossa tra i morti : silenzio, solitudine, abbandono.
Spero che questa tendenza di poesie improntate alla depressione non corrispondano realmente allo stato d'animo degli autori.




cripaf
00martedì 3 marzo 2015 07:55
Re:
MilkyWayMan, 02/03/2015 16:03:

Ho provato
A volte
A rispolverare
La tua vecchia statua
Piena di ruggine
E non ho sentito niente.

Ho riletto vecchie parole
A voce alta
Davanti a una folla di spettri
Tribunale
Della mia
Patetica anima
In cerca di condanna

Mi sono lanciato
Su strade desolate
Di notte
Per inumane distanze
Ho vagato
Scoprendomi vuoto
Come un guscio
Di niente.

In mezzo a deserti industriali
Invocando perdono
Ho scavato il mio posto
Tra i morti

Ma ho trovato solo silenzio
Abbandono.

La solitudine anecoica
Dei giorni sprecati
A cercarti in posti
In cui non sei mai stata.

E sono
Ancora
Più solo
Che mai

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trovo molte immagini di questa poesia congrua con la rappresentazione dell'uomo moderno, decontestualizzato e senza risposte possibili alle sue domande. Solitudine anecoica è una soluzione perfetta per quanto detto prima dove al grido di Munch non corrisponde nemmeno un ritorno d'eco.
poesia senza fronzoli, disperata, drammatica che mira alla rappresentazione di un sè svuotato di qualsiasi racconto d'avvenire ed in preda ad una mancanza di senso se non quello di sostituire le magnifiche sorti e progressive con un fantasma in preda a sensi di colpa che appartengono alla specie. Bellissima poesia nelle corde del sottoscritto.
ciao franco
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