02-VII-2014
Quale stupida ambizione
dalle parole d'altri
vedersi confermati,
basta così poco
a saziare l'anima mia?
Non cede poesia
a queste lusinghe,
il cuore non tinge
in basse sozzure,
in acclamanti bravure,
il suo ristoro.
Con quale decoro
poi potrei guardare
l'arte e il fare?
cosa potrei dire
se scrivo senza capire
ma solo per farmi vedere
e anello rime misere
e mi spezzo.
Poi mi spiazzo
con guizzi
genuini
allontano ogni ansia
ogni ardore
non scrivo per altri
che per me
e solo,
nel buio rarefatto della stanza
di questa mia patetica incostanza
mi compiaccio e rido.
Questa poesia nasce dalla mia costante tensione a verificare quanti commenti avessero avuto le mie poesie sul forum. Mi sono accorto che questa mia ansia mal si sposava con la consapevolezza della mia inclinazione lirica e con la coscienza di me. Non scrivo per dimostrare ad alcuno di essere bravo, scrivo perché ne ho bisogno; non sono perché qualcuno mi riconosce, sono perché sono voluto.