" ESTATE "

Lupesciolo
00venerdì 4 luglio 2008 20:36




" ESTATE "

...e ancora cicale friniscono l'aria
stordendo volo di farfalle.

Impallidiscono foglie di ciliegio
disadorne di bacche
e già sognano vestito da sposa
mentre il merlo canta l'ultima rossa
sulla cima più alta.

Fuggo la stagione
che m'allontana dal crepuscolo...sono
pietra tra diamanti,
piango l'intimità delle nebbie.

Catrini

Rebby.
00venerdì 4 luglio 2008 22:17

Stupenda.

Stupende le immagini e la loro cornice.

A volte sai essere veramente insuperabile. [SM=x142842]


Golosa di leggerti.


Rebby [SM=x142854]
Raggio di Sole21.
00domenica 6 luglio 2008 16:15
L'avevo già letta in Fiori e, come sempre, mi ha fatto sognare. Ciò che mi ha colpito di più è come organizzi i costrutti sintattici, come fai tua la lingua, creando un vero e proprio stile personale, da maestro. Le immagini poi, sono scelte con cura e con raffinatezza. Sapevo, qualcosa mi diceva che avresti dato un' immagine diversa dell' estate. Ottima poesia!
Bravissimo! [SM=x142872]
ELIPIOVEX
00lunedì 7 luglio 2008 21:35
L'accostamento di immagini sorprendenti e mai banali fanno questi versi unici.
Bravo! Non finirò mai di complimentarmi con te!
un@ltrame
00martedì 8 luglio 2008 12:18
sei bravissimo
Cobite
00venerdì 11 luglio 2008 19:08



Mi sembra di capire che vedi l'estate ancora splendente con tutte le sue promesse ma non la senti più stagione intima come invece senti l'autunno.
Sai, ti confesso che anche per me è così.
Davvero una poesia magnifica, come tu sai fare.

Bravo [SM=x142874]

[SM=x142848] Giancarlo
ariadipoesia
00mercoledì 23 luglio 2008 09:43
Re:
Lupesciolo, 04/07/2008 20.36:





" ESTATE "

...e ancora cicale friniscono l'aria
stordendo volo di farfalle.

Impallidiscono foglie di ciliegio
disadorne di bacche
e già sognano vestito da sposa
mentre il merlo canta l'ultima rossa
sulla cima più alta.

Fuggo la stagione
che m'allontana dal crepuscolo...sono
pietra tra diamanti,
piango l'intimità delle nebbie.

Catrini





Un suggestivo quadro estivo, in cui si apprezzano suoni e colori intellegibili, ingombante diventa nel testo il senso della caligine che tutto strema e asciuga, nelle lunghe giornate assolate . Nella chiusa il senso di disagio diventa esplicito, in quella ricerca del ritorno ad una stagione più mite, dove le giornate si intrattengono frettolose nella luce crepuscolare.

Molto bella sia nel percorso che nelle immagini. Il ritmo del testo è reso gradevole dalle pause accurate.
Complimenti [SM=x142892]

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