*compresa la materia oscura

cripaf
00giovedì 5 marzo 2015 09:34
Dovrei scrivere di pubblicità, invece..
entrare non è facile, parlare con lingua di cartello
starmene come un dio su un palazzo appollaiato

che rispetto ragazzi che audience tra le gazze e le cornacchie
a notte poi senza urlare come il numero dei ponti
come il numero delle angosce occidentali
solo il volo del barbagianni
raro trovarne uno tra gli uccelli cittadini
raro trovarne uno che assomigli a un barbagianni

ahhh il femminile!

adoro gli universi di pellame le nuvole di chiffon
il pindarico del tecnico nel cotone
i quasar degli orecchini
le soluzioni nelle vetrine e di riflesso l'intimo di raso
ma anche il mercatino sulla via del mare
Nina, dolce Nina del giovedì
tutte le misure di un’unica T-shirt

godo di questo entrare tutto maschile tra le nuvole di stelle
essere altro e me insieme godere dei molti buchi nella mente
cinico, soddisfatto dall’immensità di tacchi e trasparenze

aahh, vi amo stelle!

arrivare al sodo invece è tutta un'altra storia
roba che ha a che fare con la luce e i raggi gamma
il mistero insomma di un’unica equazione per tutte le soluzioni
*
[e per quanto mi riguarda penso che sarà come quella volta- in via Sparano-
che vidi uscire da una vetrina un manichino inerme e senza consistenza
così tutto svestito, accasciato sopra un lato non faceva un figurone
e pensai che in fondo se c'è un universo di vetrine e spazio vuoto
non vi corrisponde uno che possa stare alla sua altezza
se non per tafferugli e roba da teatro shakespeariano
che non c'entra niente con la nascita di stelle
nemmeno con le vetrine forse solo con il polistirolo.

Finì tutto con un calcio a una lattina
che mi infastidiva con domande sul mio inconscio.]
Violadaprile
00giovedì 5 marzo 2015 12:14
io la trovo bellissima
mi piacciono tutte le immagini, le similitudini, le cadenze

potresti dividerla in tre poesie separate, non fosse che alla fine tutto si riunisce nel tutto hawckingiano, o nel nulla nichilista, ma che dico

unico dubbio: non sarebbe meglio non fare riferimenti così espliciti? maschile e femminile non andrebbero nominati, ma solo dipinti
ma forse sbaglio io, ora rileggo e vediamo che effetto fa la terza rilettura :P
Nakurisch
00venerdì 6 marzo 2015 08:30
Un pensiero fluido padrone di un verso libero. A parte la tua interpretazione di fondo, resta comunque uno spaccato di società seppur ristretto, ma molto dettagliato e coinvolgente. Bella [SM=g27811]
Violadaprile
00venerdì 6 marzo 2015 19:24
alla terza lettura, ancora bella
una delizia per me che amo l'astronomia


e pensai che in fondo se c'è un universo di vetrine e spazio vuoto
non vi corrisponde uno che possa stare alla sua altezza
se non per tafferugli e roba da teatro shakespeariano
che non c'entra niente con la nascita di stelle
nemmeno con le vetrine forse solo con il polistirolo.


questa (bella) immagine più che con shakespeare potrebbe starci con brecht o con jonesco, elegia esistenziale post sartriana ma sempre attendibile
[SM=g27828]

e mi piace anche il linguaggio supersciolto, alla celine
simonecorrieri
00sabato 7 marzo 2015 14:31
Condivido in pieno l'intervento di Nakurisch.
Bello questo spaccato di societa' e come lo descrivi .
[SM=g27811]
cripaf
00domenica 8 marzo 2015 08:23
ringrazio tutti\e per aver apprezzato questa mia composizione.
ciao franco
Rosy.S
00sabato 14 marzo 2015 16:22
qua siamo già nel complesso, devo ancora trovare tutti i nessi e connessi, però intanto quoto questo verso:

a notte poi senza urlare come il numero dei ponti
come il numero delle angosce occidentali


e poi questa parte che mi piace tantissimo:


adoro gli universi di pellame le nuvole di chiffon
il pindarico del tecnico nel cotone
i quasar degli orecchini
le soluzioni nelle vetrine e di riflesso l'intimo di raso
ma anche il mercatino sulla via del mare
Nina, dolce Nina del giovedì
tutte le misure di un’unica T-shirt

godo di questo entrare tutto maschile tra le nuvole di stelle
essere altro e me insieme godere dei molti buchi nella mente
cinico, soddisfatto dall’immensità di tacchi e trasparenze



ma il nesso fra i vari passaggi mi rimane oscuro (come il titolo) dalla pubblicità e i cartelli alle gazze e cornacchie al femminile e al mercatino, a il mistero insomma di un’unica equazione per tutte le soluzioni

sembra dire che oltre all'illusorietà dell'apparenza c'è tutto un mondo in disfacimento di un uomo incapace di trovare se stesso nel mistero del suo inconscio; comunque al di là dei reali tuoi significati mi è piaciuta molto questa parte:


[e per quanto mi riguarda penso che sarà come quella volta- in via Sparano-
che vidi uscire da una vetrina un manichino inerme e senza consistenza
così tutto svestito, accasciato sopra un lato non faceva un figurone
e pensai che in fondo se c'è un universo di vetrine e spazio vuoto
non vi corrisponde uno che possa stare alla sua altezza
se non per tafferugli e roba da teatro shakespeariano
che non c'entra niente con la nascita di stelle
nemmeno con le vetrine forse solo con il polistirolo.

Finì tutto con un calcio a una lattina
che mi infastidiva con domande sul mio inconsci
o
.]


Ciao,
R.
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