Mi portassi con Te, dove le sere
estive esalano nell’erba il vento,
gli astri accendono le riviere
e il crinale ha riflessi argento!
Portami con Te! Sono alieno
a questo universo opaco, tetro
ove il dolore non conosce freno
e le aspre lacrime sono vetro.
Portami con Te, dove il mare abbraccia
i lidi e la brezza è un rivo
tra le onde. Qui il fato mi schiaccia
e muoio ogni istante, perché sono “vivo”.
Laggiù i narcisi flettono lo stelo
per specchiarsi in un lago d’amore,
laggiù candido s’apre l’asfodelo
e la Tua voce è serico chiarore.
Qui il fato mi soffoca; là lo spazio
vibra di sentori e trasparenze.
Sulle sponde, color di crisopazio,
sboccia il cielo. Qui le sofferenze
strappano il cuore, mozzano il respiro.
Portami dove il ricordo è oblio
e il silenzio soffia il Tuo spiro.
Lì infine io non sarò più io.
Cammineremo sotto il pergolato
di limpide costellazioni. Vivrò
della Tua vita. Morrà il passato.
Non tacere, Ti prego, non dirmi no.
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