In un silenzio bisbigliato da messa
pochi son gli animi inquieti
che vagano nello squallore
di una fredda mattina senza caffè
In una fredda spiaggia
di cui i gabbiani sono i soli padroni
e gli ombrelloni si ergono come stendardi lacerati
vige la regola dell'attesa
Pochi son gli animi inquieti
che cercano la bellezza di un'alba
dalle labbra di rosa, disposti a farsi sfiorare
da quel delicato tuorlo rovente
prima che con i suoi raggi trionfanti
sbricioli le nuvole in ciuffi di panna
e desti terra, mare, cielo
con dorati squilli di tromba
"E quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: A che tante facelle?Che fa l'aria infinita e quel profondo Infinito Seren? Che vuol dir questa Solitudine immensa? Ed io che sono?" G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia