Forse perche' quando guardo le stelle cadenti
non penso a un atto di magia, ma a uno stupido suicidio.
Divoro e vomito gente.
Mi cucio addosso storie, difetti, respiri che non mi appartengono.
Poi strappo tutto, come un vestito imbastito male.
E non chiedo, non pretendo, solitamente.
Ma se dovessi masticare la parola esigo
e' l'abbandono di ogni luogo comune che imporrei.
O forse no. Del resto certe cose non si possono spingere nel cuore.
Profumano solo se crescono spontanee, come erba selvatica.
Ma esprimer desideri non e' dettare ordini al destino, vero?
E allora perche' non so tenerne al caldo nemmeno uno?
FIN.
TIMMYDELLABAIA