Icaro ali di pece

Nubi... nerissime nubi...
da catramosi sigari uscite,
(e)spirate da demoni e risalite
da ciminiere di profondi inferi,
- coscienze abissali vaporizzate -
anime... intossicate anime...
fino all'ultima delle molecole;
penetrate dai raggi del male:
ultramaligni in effetto serra...
molli misture di melanomi
e monossidi di ricordi amari.

Dal cumulo, una estesa si stacca
decisa e diretta verso di me
e l'eremo del monte su cui siedo...
Più si avvicina più si fa grande,
ha le sembianze di un angelo nero,
apre le ali di pipistrello
volte nel gesto d'abbraccio salvifico;
spingo le punte, io, verso il terreno
niente paura, no al fuggifuggi...
sereno allargo le complici braccia
e spicco quel salto atteso da troppo...
Forza non tira me al centro Terreno
ma elevazione mi prende materna...
stretto alle tenebre... verso l'eterno...

(Perso nel cosmo - come già sono -
al nulla cosmico faccio "ritorno".)