Il risveglio

Salve vorrei avere un parere su questo incipit, che avevo pensato di inserire nel libro che sto scrivendo, che ve ne pare? Datemi un segnale, un input, qualcosa, una sensazione che vi suscita e più in generale cosa ne pensate...
Grazie



...Agghiacciante notte. Il gelido della paura, delle persone attorno a me, della loro lucida indifferenza. Della loro pelle, così immacolata e bianca, priva di qualsiasi brivido da percorrere lungo le cervella. Quiete ovunque; quiete appena colta nei campi calmi e gonfi di smarrimento, quiete come feroce rapimento di parole e di attimi insaziabili. Silenzio e tregua spinti e spremuti ad ogni angolo della fonda stanza, nella quale mi ritrovavo ad arginare queste straboccanti riflessioni e a leccare le percosse della notte. Aloni di eremo e solitudine, parole strascicate, stracciate e confuse, sfilavano senza indugi, povere di rumori. Tutto pareva congelato, fissato in un risveglio crudo e brusco; stanco vagare per i campi disseminati dall’odio e dal timore, imbrattati da tinte misantrope e da squisite perdizioni del tempo. Galleggiavo cupo, frammisto a panciute ricchezze e a magre vicende di avari personaggi, dal viso acuto e bello, dallo sguardo spianato da mille e più lontane costellazioni. La breccia mattutina mi ferì tagliente con le sue lame, così reali ed accurate: metodico rammento di sogni scivolati via, di ricordi biasimati, maltrattati come fameliche bestie nella rigida cecità notturna...

A dirti la verita' non ci ho capito nulla. Tante parole, molti aggettivi e poco senso. Se questo incipit serve a spingere qualcuno a continuare la lettura, dubito che io lo farei. Ma ripeto e' solo una mia opinione.

Avrebbe dovuto rappresentare il risveglio brusco che accompagnava una notte un pò particolare, ma forse hai ragione non ha tanto senso. Solamente che l'ho scritto a posteriori, successivamente all'altra componente che fa da parte centrale...