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Zanzara letteraria (sonetto)

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2015 23:16
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01/04/2015 19:18
 
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Zanzara letteraria


Avrei voluto anch'io esser costante
come chi studia sempre, senza inedia,
ed essere ai più bravi somigliante
invece di far sempre una tragedia

dovendo scorpacciarmi di quel Dante
in versi dugenteschi la Commedia
e tutta quella roba massacrante
da farmi sbadigliare sulla sedia.

Ma sopravvissi, e fu la mia salvezza
saper che promanasse, da Contraria*,
più che da un Pope, tale un'argutezza

da sfavillar nel buio dentro l'aria,
e tra una sferza e l'altra, con “dolcezza”
pinzar come zanzara letteraria




* Contraria è un nome di fantasia [SM=g27828]


R.
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03/04/2015 19:11
 
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carina davvero! [SM=g27823]

un unico appunto
"senza inedia", capisco le esigenze della rima, ma è fuori luogo

"inedia" vuole dire "fame", nel contesto immagino la solita confusione con "tedio"
peccato
molto bella la fuga, o se vuoi la concatenazione, delle rime delle prime due quartine
quest'unico appunto, per me, è un incespicone grosso, non riesco a non fermarmici
davvero un peccato, limite mio per certo
[SM=x142887] [SM=x142887] [SM=x142887]
però si sente distintamente la mano e la mente matura delle cose che scrivi oggi (o almeno credo)
[SM=x142842]

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04/04/2015 10:49
 
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Tecnicamente perfetta. Un po' forzata nei significati. Se non rfosse un sonetto, l'avrei classificato un......epigramma.
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04/04/2015 11:02
 
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Re:
Violadaprile:

carina davvero! [SM=g27823]

un unico appunto
"senza inedia", capisco le esigenze della rima, ma è fuori luogo

"inedia" vuole dire "fame", nel contesto immagino la solita confusione con "tedio"

quest'unico appunto, per me, è un incespicone grosso



perché dici la solita confusione con tedio?

Io l'ho intesa proprio come noia, il senso è che avrei voluto essere una sgobbona che pur scorpacciandosi ore e ore di studio non si annoia;

sinonimo di inedia non è solo fame ma anche uggia, tedio, noia, infatti si dice morire d'inedia per dire annoiarsi tremendamente; inedia quindi nella'accezione 2 come da vocabolario

www.treccani.it/vocabolario/inedia/



Ho preferito la rima alternata, struttura che si mantiene in tutte le strofe e al tempo stesso permette di invertirle nelle due terzine.

Che dici, posso passare l'anno? [SM=x142885]


Grazie per la maturità [SM=x142872]

Buona Pasqua.
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04/04/2015 13:13
 
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Gaspy., 04/04/2015 10:49:

Tecnicamente perfetta. Un po' forzata nei significati. Se non rfosse un sonetto, l'avrei classificato un......epigramma.




Sì, la definizione sarebbe calzante data l'ironia. Per quanto riguarda i significati, mi rendo conto della difficoltà
per chi non conosce episodi, soggetti e amiente che me l'hanno ispirata. [SM=x142833]

[SM=g27817]




[Modificato da Rosy.S 04/04/2015 13:15]
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04/04/2015 14:53
 
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Ironica e rimata

Allora Rosy ti ho contagiata [SM=x142847]

A parte tutto piaciuta , nel ritmo e nelle parole

Saluti


...

Simone Corrieri
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04/04/2015 16:28
 
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Ohibò, Rosy, ti chiedo scusa
evidentemente è un errore talmente diffuso che ha finito per diventare regola ...

tedio deriva direttamente dal latino mentre inedia deriva da (in)edere, non mangiare, ma sono entrambe parole non usuali, che si fa fatica a distinguere ...

la cosa non mi sposta di un millimetro, non è la prima volta che sono in disaccordo con i "grandi" dizionari
ho fatto discussioni impiccate su wordreference, per esempio sulla questione degli accenti gravi e acuti sulle preposizioni oppure ancora sui dittonghi mobili ...
è un fatto che ora wordreference e wikipedia sui dittonghi mobili sono in disaccordo fra loro (wikizionary dà ragione a me) e la cosa è abbastanza assurda, mentre wordreference riporta degli svarioni colossali

e poi la gente impara (non parliamo di cosa ci insegnano i telegiornali) e gli svarioni finiscono per entrare nel linguaggio

d'altra parte a me era capitata una prof di italiano (supplente) che insisteva a dire che "Romagna solatia" significava solitaria ...
il che se si pensa bene fa abbastanza ridere se non fosse estremamente triste

inedia per me era un errore da sottolineatura viola ma evidentemente non è più così, quindi ti chiedo nuovamente scusa [SM=x142868]
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05/04/2015 06:55
 
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Sono tornato al liceo ed alla prima volta in cui aprii la Divina Commedia. Certamente non pensai esattamente

dovendo scorpacciarmi di quel Dante
in versi dugenteschi la Commedia
e tutta quella roba massacrante
da farmi sbadigliare sulla sedia.

Ma il succo direi che era molto simile. E mi ritrovo anche in

Ma sopravvissi, e fu la mia salvezza


In sostanza...la ritengo una bellissima poesia [SM=g27817] perchè può benissimo essere il pensiero di un liceale che, inzia la lettura di Dante come "bambino" e la termina come "adulto".

Per la faccenda di inedia, vorrei spezzare una lancia in favore di Rosy. E' vero che è un termine medico che indica esattamente una malnutrizione, però nella lingua si è evoluta anche andando ad indicare proprio i postumi della mancanza di cibo, che sono appunto fiacchezza e stordimento, paragonabili alla noia.
Il suo significato iniziale era un altro, ma la lingua è la nostra evoluzione ed il tempo scorre continuamente...sono molto più propenso ad accettare i cambiamenti che a restare troppo radicato nei classicismi. In fondo ne siamo pieni di questi esempi, pensiamo anche solo alla parola "neutrale": deriva dal latino "nec uter" che significa "senza utero", infatti era una parola atta ad indicare quelle zone che erano accessibili solo agli uomini, coloro senza utero (campi di battaglia, foreste, poi il senato ecc)...però ormai la parola neutrale ha preso tutta un'altra accezione, e meno male perchè la ritengo un vocabolo particolarmente utile [SM=g27828]
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05/04/2015 19:33
 
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Trovo che questo sonetto, oltre ad essere davvero piacevole, leggero, simpatico e formalmente bello, contenga un messaggio che è, sì molto condivisibile e diffuso nel sentire comune, ma soprattutto "nascostamente" profondo: il periodo della scuola dell'obbligo, sommato all'età adolescenziale, è capace di rendere insopportabile anche il sublime.
Purtroppo quasi nessuno studente, a quel tempo, et per propria "colpa" veniale et per colpa altrui è pronto o ha i mezzi per apprezzare e comprendere, talvolta anche solo minimamente, la grandezza di certa letteratura e filosofia. E questo è un gran peccato.
Ma non tutto è perduto, per fortuna si cresce e, tempo permettendo, si rivalutano molte cose.


Sulla "questione inedia" sento che si debbano tassativamente spendere quattro (mila e più) parole. :P
Avendo potuto intuire il tuo livello culturale, 'voLIAdaprile' (asd), non riesco francamente a comprendere come tu possa liquidare una tua piccola mancanza - io sono una mancanza organica - con l'affermazione "evidentemente è un errore talmente diffuso che ha finito per diventare regola ...". [SM=x142813]
Così si mandano a meretrici secoli di evoluzione+storia di un termine. [SM=x142882]
Comprendo che tu possa anche essere, magari, una poetessa-glottologa (Leopardi style) però, anzi proprio per questo, non puoi glissare sul fatto che ogni parola abbia una sua vita fatta di chissà quante metamorfosi. [SM=x142914]
Tralasciando quelli che ne hanno di doppi (come in questo caso), tripli, etc. ci saranno centinaia di lemmi che partendo da un certo significato originale, hanno poi finito per significare e indicare anche ben altro; per effetto, ad esempio, di storpiature dialettali o straniere.
Si prenda, a tal fine, in esame il termine cristiano che
""Col passare del tempo è passato a indicare dapprima una persona qualunque, come nell’inglese christened, “nominato” o “chiamato”... Addirittura, lo stesso termine cretino deriva da “cristiano” (attraverso il francese crétin, da chrétien), con un uso già attestato nell’Enciclopedia nel 1754: secondo il Pianigiani, “perché cotali individui erano considerati come persone semplici e innocenti, ovvero perché, stupidi e insensati quali sono, sembrano quasi assorti nella contemplazione delle cose celesti”."" [tratto da Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) di Piergiorgio Odifreddi].

www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/complessa-storia-termine...

Il concetto è quello, in sostanza: la parola può essere multicontentuto ed è, ovviamente, mutabile. Poi sarò ignorante io, obv. Oltre che poppante. [SM=x142854]

NO FLAME OR POLEMICAL TONE!! [SM=x142915]
[Modificato da NicolaPagano 05/04/2015 20:27]
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05/04/2015 20:13
 
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simonecorrieri:

Ironica e rimata

Allora Rosy ti ho contagiata [SM=x142847]

A parte tutto piaciuta , nel ritmo e nelle parole

Saluti



Allora, rima per rima, contagiare per contagiare, spero di contagiarti anch'io...
e dunque mi aspetto un sonetto [SM=x142849]
perciò rima sì ma tassativamente in endeca, quartine, terzine e quant'altro [SM=g27835]

ho detto terzine non il terzino calciatore [SM=x142830]


comunque sono al di sopra di ogni sospetto perché questa l'ho tirata fuori dal mio archivio del 2013 quando non sapevo della tua esistenza [SM=g27823]

- va be', così, tanto per dire [SM=x142876]



[Modificato da Rosy.S 05/04/2015 20:15]
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05/04/2015 20:32
 
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ma va lol, nicola ... =D

nessuno stava facendo flame, stavamo solo conversando del tutto civilmente su una questione linguistica, sulla quale mi pare che mi fossi già ampiamente scusata
benché io rivendichi il diritto di restare del mio parere
:P

NON è una mia piccola mancanza, solo un'evoluzione (o involuzione) del linguaggio per questioni che A ME venivano sottolineate in viola
mi ero già ritirata scusandomi e cedendo il passo
cosa vuoi di più?
se sulle questioni linguistiche non mi ha fatto cambiare idea l'intero forum di wordreference, non pensare di riuscirci tu, soprattutto non usando codesti toni ...
[SM=x142847]
e ti faccio grazia di tutte le etimologie per tutti gli insulti possibili, il tuo intervento metalinguistico non mi ha ulteriormente spostato
[SM=x142832]



PS PSSS ...
#Naku ... [SM=x142861]
etimologia per neutro -----> ne (negazione) uter (pronome interrogativo latino che significa "quale dei due", ---> da cui neuter, neutra, neutrum, uno che non sceglie fra i due, appunto neutrale)
[SM=g27823]
it.wikipedia.org/wiki/Neutro
etimologia di utero (ben precedente ad usi e costumi romani) ---> ysteron greco che significa posteriore o inferiore (vedi la figura retorica anche attuale dell' isteron-proteron, inversione, oppure tutta la faccenda dell'isteria)
termine che sembra avrebbe connessioni anche con l'antico egizio
www.etimo.it/?term=utero

ma non voglio fare polemiche né flame di nessun tipo
per cui mi ritiro di nuovo
[SM=x142861]
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05/04/2015 21:22
 
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Violadaprile, 04/04/2015 16:28:

Ohibò, Rosy, ti chiedo scusa
evidentemente è un errore talmente diffuso che ha finito per diventare regola ...
[...]
wordreference riporta degli svarioni colossali

e poi la gente impara (non parliamo di cosa ci insegnano i telegiornali) e gli svarioni finiscono per entrare nel linguaggio




Viola, questo è il tuo mese
non chiedermi scusa,
facciamo un patto:
puoi dirmi tutto...
non contraddico
ma inedia dico

[SM=x142885]


Ok, sono gli effetti del mio pranzo pasquale [SM=x142926] [SM=x142876] [SM=g27828]


Se una parola muove una discussione di approfondimento linguistico, ben venga, solo che la verità non è sempre una sola:
stendiamo un velo pietoso sul linguaggio che sentiamo ai tg (che poi si copiano tra loro: ora per esempio tutti ad usare l'espressione "una bomba d'acqua"), però sono del parere che un'espressione popolare, che per uso e consuetudine è entrata nella lingua ufficiale, possa essere utilizzata anche in un testo come questo, un po' scanzonato, un po' ironico e divertito; poi c'è da considerare che nelle poesie in rima e in metrica le "licenze poetiche", specie in passato, sono state usate con una certa disinvoltura; io tendo ad evitarle ma in questo caso, più che considerarla una licenza poetica, dico: "piatto ricco mi ci ficco"... nel senso che ogni accezione riportata da un vocabolario è una strada percorribile.

Grazie per il confronto.

Buona pasquetta [SM=x142887]

[Modificato da Rosy.S 05/04/2015 21:27]
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05/04/2015 21:34
 
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Ciao Rosy ,
il terzino mi ricorda i miei trascorsi calcistici ,
infatti avevo quel ruolo ..

Nel 2013 non sapevi della mia esistenza ?
male, non sai cosa ti sei persa .. [SM=x142885]

Poi posto qualcosa rimato più avanti , voglia , tempo e ispirazione permettendo.

Intanto brava e Tanti Saluti .


...

Simone Corrieri
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05/04/2015 22:06
 
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Nakurisch:

Sono tornato al liceo ed alla prima volta in cui aprii la Divina Commedia. Certamente non pensai esattamente

dovendo scorpacciarmi di quel Dante
in versi dugenteschi la Commedia
e tutta quella roba massacrante
da farmi sbadigliare sulla sedia.


Ma il succo direi che era molto simile. E mi ritrovo anche in

Ma sopravvissi, e fu la mia salvezza


In sostanza...la ritengo una bellissima poesia [SM=g27817] perchè può benissimo essere il pensiero di un liceale che, inzia la lettura di Dante come "bambino" e la termina come "adulto".

Per la faccenda di inedia, vorrei spezzare una lancia in favore di Rosy. E' vero che è un termine medico che indica esattamente una malnutrizione, però nella lingua si è evoluta anche andando ad indicare proprio i postumi della mancanza di cibo, che sono appunto fiacchezza e stordimento, paragonabili alla noia.
Il suo significato iniziale era un altro, ma la lingua è la nostra evoluzione ed il tempo scorre continuamente...sono molto più propenso ad accettare i cambiamenti che a restare troppo radicato nei classicismi[...] [SM=g27828]



Condivido il concetto della lingua viva, in continua evoluzione, solo mi dispiace quando la correttezza grammaticale viene violata da cattive abitudini (per esempio scrivere "dirgli" rivolto a più individui ); ora non so come si sia passati da un'accezione all'altra, ma forse possiamo vederne l'associazione per analogia: come senza cibo, per la fame prolungata, senza le necessarie sostanze, il corpo perisce, così l'anima, senza stimoli di varia natura, muore di noia. La noia quindi è fame dell'anima e se è prolungata può essere destabilizzante, terribile come la morte.

(forse la mia teoria è troppo fantasiosa? Chiedo venia) [SM=g27817]

Riguardo alla prospettiva che cambia con il passare dell'età riguardo a quei libri che sembravano lontano da noi e pensanti, è proprio vero, e non solo riguardo ai libri di scuola ma in generale: mi viene in mente che sentivo gli adulti esortare i giovani con la frase: "Impara l'arte e mettila da parte", perché può presentarsi l'occasione in cui serve sapere come cavarsela o saper fare un determinato mestiere, ma specialmente in certi ambienti (e il mio era quello contadino) da piccoli avremmo voluto giocare, da adolescenti avremmo voluto divertirci, più che studiare [SM=x142840]

Grazie e buona pasquetta. [SM=g27823]




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05/04/2015 22:23
 
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NicolaPagano:

Trovo che questo sonetto, oltre ad essere davvero piacevole, leggero, simpatico e formalmente bello, contenga un messaggio che è, sì molto condivisibile e diffuso nel sentire comune, ma soprattutto "nascostamente" profondo: il periodo della scuola dell'obbligo, sommato all'età adolescenziale, è capace di rendere insopportabile anche il sublime.
Purtroppo quasi nessuno studente, a quel tempo, et per propria "colpa" veniale et per colpa altrui è pronto o ha i mezzi per apprezzare e comprendere, talvolta anche solo minimamente, la grandezza di certa letteratura e filosofia. E questo è un gran peccato.
Ma non tutto è perduto, per fortuna si cresce e, tempo permettendo, si rivalutano molte cose.



Ecco, Nicola, come l'hai detto bene tu!!! [SM=g27828]

Devo dire però che sotto, sotto sotto, ma proprio sotto sotto sotto, ci voleva essere pure un po' di presa in giro verso certe compagne di scuola che studiavano troppo, secondo me, e che per questo pensavano di sapere tutto,
dimenticandosi la famosa frase: "Io so di non sapere" [SM=g27817]


Riguardo alle parole "multicontenuto", ci siamo;


@ In quanto a: "NO FLAME OR POLEMICAL TONE!! [SM=x142915]":
io credo (lo dico a Viola) che Nicola stia garantendo per se stesso [SM=g27817]


Grazie [SM=g27823]




[Modificato da Rosy.S 05/04/2015 22:24]
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05/04/2015 23:16
 
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dico: "piatto ricco mi ci ficco"... nel senso che ogni accezione riportata da un vocabolario è una strada percorribile.


sono stradaccordo!
il problema è che probabilmente ero rimasta a due-trecento vocabolari fa
quanto poi ad usarlo, non credo che mi verrà facile
anzi non mi verrà per niente

così come non mi viene usare gli per loro, oppure tutte ste fraseologie da massmedia ...
anch'io uso neologismi, più o meno inventati ma questo certamente non è sostenuto da nessun vocabolario
d'altra parte quando sentiamo gente coltissima (che sappiamo, per certo e per altri versi, coltissima) usare il plurale di curriculum in curricula, perché io sì che so il latino, e che peccato che non si rendano conto di non sapere i plurali italiani, sappiamo che alla fine passerà anche questo e volemose ben [SM=x142848]
[SM=g27824]

E grazie della chiacchierata anche a te
[SM=x142846]
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