Marco Bagnerini, 3/17/2015 4:28 PM:
Staccati dall'essere:
distogli lo sguardo
dall'io
vivendo l'egli.
Ecco arrivare
risposte laconiche
negli sguardi
infangati dal vuoto.
Cosa siamo,
se non esseri
avidi d'attenzioni
in un mondo
troppo introverso?
Noto la pratica comune di molti
scrittori/poeti indossare le
vesti di oratori/predicatori
od attori che si immedesimano
nei vari ruoli recitano su un
palco immaginario, credendosi
eroi, salvatori, informatori,
guru etc...
E tutto sembra dettato dalla
solitudine, dalla tristezza
della propria vita o di
quello che c'e' attorno,
un quasi voler fuggire/rifuggiarsi
in mondi immaginari, di
sogni/visioni/desideri/pensieri
presentati con i vari stili
e poter avere una sorta di
appagamento/rivalsa/illusione per lo
meno con le poesie usate spesso
come droghe/sfoghi che sedano dalla
delusione di una vita artificiale
o falsa in tutto e che non ci offre
le attenzioni che cerchiamo nei mondi
virtuali della scrittura che ci
fanno sentire meno soli con amici
immaginari che curiamo e che ci offrono
carezze invisibili per illudendoci di essere
apprezzati per essere anche loro coronati di
attenzioni per colmare la reciproca solitudine
dell'uomo moderno che impara a scrivere
ed a recitare ma dimentica di vivere
e cerca di ricordarlo con i suoi scritti...
[Modificato da Nakurisch 19/03/2015 07:45]