Ho vissuto, come tanti...
eppure unico
come unico sono
e mi sento...
una sconfitta netta la mia vita
vaga, vacilla
questo precario equilibrio
mi distrugge !
lascio il rimpianto
a guardia del flebile suono
in consunti ripensamenti
richiedo cose risapute
nel mesto incedere, gemiti infiniti
percorro la mia schiena
guidati dagli occhi
quelli che ridono, quelli che piangono,
gli occhi,
quelli che guardano
e a volte, non vedono...
in attesa sui fili, i corvi
diventano ombre offuscate
ma è vero che poi
sempre nei se
fuori dai dove
dentro i perchè
questo precario equilibrio
mi distrugge !