Disincanto

Disincanto

I fulgidi occhi ferali lame.
Suono sguaiato il ridente sorriso.
Grido squillante la voce suadente.
Tu vittoriosa, io solo e perdente,
incatenato al tuo splendido viso,
inerme vittima delle mie brame.

La poesia mi arriva molto ritmica e decisa.

Un applauso

Giancarlo

Chiara e tagliante! Molto efficace, ottimo ritmo come dice chi mi ha preceduto

Il titolo e il primo verso contribuiscono a far intendere il topic generale in modo netto e deciso. Nessun spazio bianco o carattere grafico diverso per mettere in rilievo alcuni versi ma un ritmo tagliente che comunque conferisce forza al testo poetico. Trovo che i versi siano costruiti secondo una certa simmetria: simmetria per il gran numero di quinari e direi anche perchè l' incipit di ogni verso appartiene un po' allo stesso campo semantico. Noto che prediligi "qualificare" tramite aggettivi un sostantivo per conferire piena espressione a quanto senti dentro di te e per delineare a tutto tondo i tuoi sentimenti. La poesia appartiene ad un registro formale e si nota la tua preparazione. Senz' altro non ricorri a sottocodici , al linguaggio settoriale o al linguaggio gergale. Leggo una sofferenza tagliente nelle tue parole ed il tuo universo simbolico rende molto bene la tua realtà psicologica ed esistenziale.
Mi unisco agli applausi di chi mi ha preceduto.



Laura.

Mi aggrego ai complimenti precedenti. Le tue le leggo sempre con un certo piacere. "inerme vittima delle mie brame" conferisce il senso che a certe cose (intendo sentimenti anche se non mi piace questa parola) si rimane inermi, dove la volontà perde sempre. Solo il tempo può far capire. Saluti

Alessio

Ringrazio tutti delle critiche positive e costruttive, che avverto assai sincere e competenti.
Questo breve componimento in rima ritmica ricorda la sofferenza, quasi il fastidio, che provai nei confronti di colei a cui è stato dedicato al momento del suo volontario distacco da me.

Io mi cimento soprattutto in poesia erotica, perché l'unica da cui traggo ispirazione. Spero di annoiare troppo per via di questo genere monotematico.