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Post: 558 | Registrato il: 14/08/2008
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 30/05/2010 21:36 | |
Lui, aveva un profumo di tempestoso orgoglio in tasca,
souvenir di fosche mareggiate ed isole sommerse,
appena addolcito dai ricordi di un caloroso sole,
geometrica figura circolare impressa sul bruno terriccio.
Si distingueva nell'incertezza dei passanti dormienti e confusi,
abituale girovago seguiva impercettibilmente i suggerimenti
di una bussola taciturna ed assente.
In questo modo raccoglieva tracce di sguardi, simili a fiori di campo screziati,
che gentilmente giovani senza parole posavano all'ombra del suo collo.
Spaesati poi, appassivano odorosi in un languido timore.
Il suo riso era un sentimento d'estate, sospeso nel fragore di un'alba nascente,
impavida eroina incontrastata nel chiarore mattutino.
Infine, nell'idilliaco trascorrer d'ogni sua giornata v'era un sottile senso di mancanza,
logorante e feroce squarciava le ore candide relegate in polverosi orologi,
resi schiavi da un insoddisfacente tedio.
O forse, era semplicemente un protagonista di una storia che non so
raccontare, invidioso delle sue lune storte rinchiuse in forzieri di giada.
Era un alito di vento poco distante dalla mia ingenuità,
era un silenzio ornato delle più segrete virtù.
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