Ti sento sempre triste Mariantonietta anche se mi sembra di leggere tra le righe la tua voglia di pensare anche a qualcos'altro...
Secondo me la pagina scritta non è mai insozzata, che siano parole tristi, allegre, stupide o intelligenti, è sempre una parte di noi che finisce nel foglio perché desidera avere una vita propria...
Un giro al castello di Cenerentola? Le sorellastre, dopo lo smacco dell'altra volta, svendono i biglietti per il ballo... Ti aspetto in ghingheri davanti alla montagna delle zucche...