Scritto da: giangi53 16/07/2006 20.32
Mi pare di cogliere, che il soldato assassini se stesso, nel momento che preme il grilletto per annientare il cosiddetto nemico, vincolato dal giuramento di esegure ordini superiori.
Chiedo conferma Grazie -gian-
Non mi pare che il compito del
soldato sia uccidere
innocenti a sangue freddo per ordine ricevuto, ma al limite fucilare spie e disertori come da codice di guerra che innocenti non si possono definire.
Non possono chiamarsi invece soldati ma criminali di guerra quelli che uccidono a sangue freddo i civili innocenti rapiti, come tante volte si è pur toppo verificato nell’ultimo secolo e anche ultimamente in medio oriente.
Altre sono le morti innocenti provocate da criminali in nome della guerra che invece si tacciono.
Ora come ora, per non citare fatti recenti ancora al vaglio della storia, ricordo Nagasaki, Hiroshima e Dresda che secondo me sono autentici delitti contro l'umanità ben più gravi di una battaglia in guerra perchè autentico terrorismo verso civili con una quantità di morti di gran lunga superiore alle più cruenti battaglie.
E’ per questo che mi sfugge il significato della poesia se orientato al “soldato” generico, mentre potrebbe assumerne notevolmente se riferito ad alcuni fatti specifici.
Giancarlo
P.S. ... lo so che sono pignolo
- La poesia è dettata dal cuore, ma è scritta dalla testa. (Cobite)-
[Modificato da Cobite 17/07/2006 9.02]