Vita di Melania Mazzucco (premio Strega 2003)
Si chiamano Diamante e Vita, i due protagonisti del romanzo della Mazzucco e sembrerebbero due nomi inventati a bella posta, tanto sono perfetti, e invece no, si chiamavano proprio così il ragazzino di 12 anni e la bambina di 9, entrambi Mazzucco di cognome, che erano partiti da Minturno con destinazione New York, nel 1903. Ma è Vita il vero personaggio luminoso del romanzo, una forza vitale, la bambina che fantastica che Enrico Caruso sia suo padre perché non le piace quello che ha incontrato a New York, la ragazzina caparbia, la donna che impara l’inglese e aprirà un ristorante e diventerà poi agente immobiliare, amata da Rocco, da Geremia e da Diamante naturalmente.In uno straordinario mescolarsi di fatti
reali e immaginati, in una New York che per certi versi ricorda quella del film di Scorsese e in una Minturno poverissima e analfabeta, si muove una folla di personaggi splendidamente caratterizzati, tanto che il titolo, “Vita”, assume un significato che va al di là del nome della protagonista: romanzo come vita, di una gente, di un tempo, di una città; romanzo come mezzo per tenere in vita la memoria di chi non c’è più e senza di cui la nostra stessa vita non sarebbe stata possibile.
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Giovanna