| | | OFFLINE | | Post: 2.164 Post: 2.100 | Registrato il: 12/10/2004
| Sesso: Maschile | |
|
12/10/2005 00:05 | |
12 ottobre 2004 - 12 ottobre 2005
Mi accompagna in questa discussione la frase del filosofo
Francis Bacon: " Non giudicare ciascun giorno in base al
raccolto che hai ottenuto, ma dai semi che hai piantato ".
Ebbene - dopo un anno su Fiori di Pensiero - mi vengono
spontanee due considerazioni in merito alla mia presenza
"pubblica" di lettore-commentatore-autore.
La prima è relativa al "raccolto ottenuto".
Qui, il discorso è molto semplice. Io ho ottenuto quello
che gli altri hanno voluto donarmi: amore o indifferenza.
Laddove amore sta per attenzione e indifferenza sta per
NON attenzione verso tutto quello che ho via via postato.
A me non resta altro che dire GRAZIE a chi mi ha regalato
pochissimo, poco, tanto, tantissimo, spesso anche troppo,
rispetto a quanto io effettivamente meritassi.
La seconda riflessione riguarda "i semi che ho piantato".
Ora, l'esame diventa introspettivo e richiede più di una
domanda che mi pongo con chiarezza e vigore.
Quali semi ho piantato con il mio pubblicare e con il mio
commentare?
Ho gettato sbadatamente parole e pensieri?
Le mie tantissime discussioni sono sempre state in linea
con la mia scelta/guida etica di Fantasia, Bellezza e Gioia,
oppure talvolta hanno avuto il passo affrettato, forzato,
stanco o triste?
Con i miei commenti ho sempre avuto chiaro l'obiettivo di
instaurare e conservare dei rapporti cordiali, corretti e
rispettosi con tutti gli altri autori-lettori-commentatori?
Considerando che leggo tutto di tutti avrei forse dovuto
commentare tutto di tutti?
La mia mano è stata guidata da supponenza, da vanità,
da cupidigia, da intolleranza e da superbia?
Qualsiasi altra domanda relativa a ciò che ho donato io
mi conduce inevitabilmente a ogni interlocutore che ho via
via incontrato e anche a quelli che non ho mai incontrato.
A ognuno ora chiedo scusa, se i semi che ho piantato e se
il modo di seminare sono stati infruttuosi. Così come mi
dolgo assai, qualora sementi e metodi di seminare abbiano
generato gramigna, sterpaglie, bacche velenose e mortali. |