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GIUSEPPE UNGARETTI antologia

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2010 17:52
11/02/2005 02:43
 
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1914-1915
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO - da LEGGENDE



Ti vidi, Alessandria,
Friabile sulle tue basi spettrali
Diventarmi ricordo
In un abbraccio sospeso di lumi.

Da poco eri fuggita e non rimpiansi
L'alga che blando vomita il tuo mare,
Che ai sessi smanie d'inferno tramanda,
Nè l'infinito e sordo plenilunio
Delle aride sere che t'assediano,
Nè, in mezzo ai campi urlanti,
Sotto una cupa tenda
Amori e sonni lunghi sui tappeti.

Sono d'un altro sangue e non ti persi,
Ma in quella solitudine di nave
Più dell'usato tornò malinconica
La delusione che tu sia, straniera,
La mia città natale.

A quei tempi, come eri strana, Italia,
E mi sembrasti una notte più cieca
Delle lasciate giornate accecanti.

Ma il dubbio, ebbro colore di perla,
Come avviene nelle ore di tempesta
Spuntò adagio ai limiti,
E s'era appena messo a serpeggiare
Che aurora già soffiava sulla brace.
Chiara Italia, parlasti finalmente
Al figlio d'emigranti.

Vedeva per la prima volta i monti
Consueti agli occhi e ai sogni
Di tutti i suoi defunti;
Sciamare udiva voci appassionate
Nelle gole granitiche;
Gli scoprivi boschiva la tua notte;
Guizzi d'acque pudiche,
Specchi tornavano di fiere origini;
Neve vedeva per la prima volta,

In umili virgulti ormai taglienti
Che orlavano la luce delle vette
E ne legavano gli ampi discorsi
Tra viti, qualche cipresso, gli ulivi,
I fiumi delle casipole sparse,
Per la calma dei campi seminati
Giù giù sino agli orizzonti d'oceani
Assopiti in pescatori alle vele,
Spiegate, pronte in un leggiadro seno.

Mi destavi nel sangue ogni tua età,
M'apparivi tenace, umana, libera
E sulla terra il vivere più bello.

Colla grazia fatale dei millenni
Riprendendo a parlare ad ogni senso,
Patria fruttuosa, rinascevi prode,
Degna che uno per te muoia d'amore.

11/02/2005 02:43
 
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CANZONE
da LA TERRA PROMESSA - da FRAMMENTI



Nude, le braccia di segreti sazie,
A nuoto hanno del Lete svolto il fondo,
Adagio sciolto le veementi grazie
E le stanchezze onde luce fu il mondo.

Nulla è muto più della strana strada
Dove foglia non nasce o cade o sverna,
Dove nessuna cosa pena o aggrada,
Dove la veglia mai, mai il sonno alterna.

Tutto si sporse poi, entro trasparenze,
Nell'ora credula, quando, la quiete
Stanca, da dissepolte arborescenze
Riestesasi misura delle mete,
Estenuandosi in iridi echi, amore
Dall'aereo greto trasalì sorpreso
Roseo facendo il buio e, in quel colore,
Più d'ogni vita un arco, il sonno, teso.

Preda dell'impalpabile propagine
Di muri, eterni dei minuti eredi,
Sempre ci esclude più, la prima immagine
Ma, a lampi, rompe il gelo e riconquide.

Più sfugga vera, l'ossessiva mira,
E sia bella, più tocca a nudo calma
E, germe, appena schietta idea, d'ira,
Rifreme, avversa al nulla, in breve salma.

Rivi indovina, suscita la palma:
Dita dedale svela, se sospira.
Prepari gli attimi con cruda lama,
Devasti, carceri, con vaga lama,
Desoli gli animi con sorda lama,
Non distrarrò da lei mai l'occhio fisso
Sebbene, orribile da spoglio abisso,
Non si conosca forma che da dama.

E se, tuttora fuoco d'avventura,
Tornati gli attimi da angoscia a brama,
D'Itaca varco le fuggenti mura,
So, ultima metamorfosi all'aurora,
Oramai so che il filo della trama
Umana, pare rompersi in quell'ora.

Nulla più nuovo parve della strada
Dove lo spazio mai non si degrada
Per la luce o per tenebra, o altro tempo.

11/02/2005 02:44
 
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AUGURI PER IL PROPRIO COMPLEANNO
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO - da L'AMORE



Dolce declina il sole.
Dal giorno si distacca
Un cielo troppo chiaro.
Dirama solitudine

Come da gran distanza
Un muoversi di voci.
Offesa se lusinga,
Quest'ora ha l'arte strana.

Non è primo apparire
Dell'autunno già libero?
Con non altro mistero

Corre infatti a dorarsi
Il bel tempo che toglie
Il dono di follia.

Eppure, eppure griderei:
Veloce gioventù dei sensi
Che all'oscuro mi tieni di me stesso
E consenti le immagini all'eterno,

Non mi lasciare, resta, sofferenza!

1935

11/02/2005 02:45
 
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APOCALISSI



1.
Da una finestra trapelando, luce
Il fastigio dell'albero segnala
Privo di foglie.

2.
Se unico subitaneo l'urlo squarcia1
L'alba, riapparso il nostro specchio solito,
Sarà perchè del vivere trascorse
Un'altra notte all'uomo
Che d'ignorarlo supplica
Mentre l'addenta di saperlo l'ansia?

3.
Di continuo ti muovono pensieri,
Palpito, cui, struggendoli, dai moto.

4.
La verità, per crescita di buio
Più a volare vicino s'alza l'uomo,
Si va facendo la frattura fonda.

1 a scelta: Se d'improvviso l'urlo squarcia unico

Roma, 3 gennaio / 23 giugno 1961

11/02/2005 02:46
 
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VARIAZIONI SU NULLA
da LA TERRA PROMESSA - da CORI DESCRITTIVI DI STATI D'ANIMO DI DIDONE



Quel nonnulla di sabbia che trascorre
Dalla clessidra muto e va posandosi,
E, fugaci, le impronte sul carnato,
Sul carnato che muore, d'una nube...

Poi mano che rovescia la clessidra,
Il ritorno per muoversi, di sabbia,
Il farsi argentea tacito di nube
Ai primi brevi lividi dell'alba...

La mano in ombra la clessidra volse,
E, di sabbia, il nonnulla che trascorre
Silente, è unica cosa che ormai s'oda
E, essendo udita, in buio non scompaia.

11/02/2005 02:47
 
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TU TI SPEZZASTI
da IL TEMPO E' MUTO



I molti, immani, sparsi, grigi sassi
Frementi ancora alle segrete fionde
Di originarie fiamme soffocate
Od ai terrori di fiumane vergini
Ruinanti in implacabili carezze,
- Sopra l'abbaglio della sabbia rigidi
In un vuoto orizzonte, non rammenti?

E la recline, che s'apriva all'unico
Raccogliersi dell'ombra nella valle,
Araucaria, anelando ingigantita,
Volta nell'ardua selce d'erme fibre
Più delle altre dannate refrattaria,
Fresca la bocca di farfalle e d'erbe
Dove le radici si tagliava,
- Non la rammenti delirante muta
Sopra tre palmi d'un rotondo ciottolo
In un perfetto bilico
Magicamente apparsa?

Di ramo in ramo fiorrancino lieve,
Ebbri di meraviglia gli avidi occhi
Ne conquistavi la screziata cima,
Temerario, musico bimbo,
Solo per rivedere all'ilmo lucido
D'un fondo e quieto baratro di mare
Favolose testuggini
Ridestarsi fra le alghe.
Della natura estrema la tensione
E le subacquee pompe,
Funebri moniti.

2.

Alzavi le braccia come ali
E ridavi nascita al vento
Correndo nel peso dell'aria immota.

Nessuno mai vide posare
Il tuo lieve piede di danza.

3.

Grazia, felice,
Non avresti potuto non spezzarti
In una cecità tanto indurita
Tu semplice soffio e cristallo,

Troppo umano lampo per l'empio,
Selvoso, accanito, ronzante
Ruggito d'un sole d'ignudo.

11/02/2005 02:48
 
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STASERA
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO



Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia

Versa, il 22 maggio 1916

11/02/2005 02:49
 
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SERA
da SENTIMENTO DEL TEMPO - da SOGNI E ACCORDI




Appiè dei passi della sera
Va un'acqua chiara
Colore dell'uliva,

E giunge al breve fuoco smemorato.

Nel fumo ora odo grilli e rane,

Dove tenere tremano erbe.

1929

11/02/2005 02:50
 
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SAN MARTINO DEL CARSO
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO



Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro

Di tanti
che mi corrispondevano
non m'è rimasto
neppure tanto

Ma nel mio cuore
nessuna croce manca

E' il mio cuore
il paese più straziato


Valloncello dell'Albero Isolato, il 27 agosto 1926

11/02/2005 02:51
 
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PROVERBI
da PROVERBI



UNO
Roma, a letto, dormicchiando, nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1966

S'incomincia per cantare
E si canta per finire

DUE

E' nato per cantare
Chi dall'amore muore.

E' nato per amare
Chi dal cantare muore.

TRE

Chi è nato per cantare
Anche morendo canta.

QUATTRO

Chi nasce per amare
D'amore morirà.

CINQUE

Nascendo non sai nulla,
Vivendo impari poco,
Ma forse nel morire ti parrà
Che l'unica dottrina
Sia quella che si affina
Se in amore si segrega.

SEI
Potremmo seguitare.

11/02/2005 02:52
 
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PELLEGRINAGGIO
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO



In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba

Ungaretti
uomo di pena
ti basta un'illusione
per farti coraggio

Un riflettore
di là
mette un mare
nella nebbia

Valloncello dell'Albero Isolato, il 16 agosto 1926

11/02/2005 02:52
 
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NON GRIDATE PIU'
da IL DOLORE - da I RICORDI



Cessate d'uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.

Hanno l'impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell'erba,
Lieta dove non passa l'uomo.

1942/1946






[Modificato da Raggio di Sole21. 01/11/2009 01:07]
11/02/2005 02:53
 
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MALINCONIA
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO



Calante melinconia lungo il corpo avvinto
al suo destino

Calante notturno abbandono
di corpi a pien'anima presi
nel silenzio vasto
che gli occhi non guardano
ma un'apprensione

Abbandono dolce di corpi
pesanti d'amaro
labbra rapprese
in tornitura di labbra lontane
voluttà crudele di corpi estinti
in voglie inappagabili

Mondo

Attonimento
in una gita folle
di pupille amorose

In una gita che se ne va in fumo
col sonno
e se incontra la morte
è il dormire più vero

Quota Centoquarantuno, il 10 luglio 1916

11/02/2005 02:54
 
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LA PREGHIERA
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO - da INNI



Come dolce prima dell'uomo
Doveva andare il mondo.

L'uomo ne cavò beffe di demòni,
La sua lussuria disse cielo,
La sua illusione decretò creatice,
Suppose immortale il momento.

La vita gli è di peso enorme
Come liggiù quell'ale d'ape morta
Alla formicola che la trascina.

Da ciò che dura a ciò che passa,
Signore, sogno fermo,
Fa' che torni a correre un patto.

Oh! rasserena questi figli.

Fa' che l'uomo torni a sentire
Che, uomo, fino a te salisti
Per l'infinita sofferenza.

Sii la misura, sii il mistero.

Purificante amore,
Fa' ancora che sia la scala di riscatto
La carne ingannatrice.

Vorrei di nuovo udirti dire
Che in te finalmente annullate
Le anime s'uniranno
E lassù formeranno,
Eterna umanità,
Il tuo sonno felice.

1928

11/02/2005 02:55
 
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L'ANGELO DEL POVERO
da IL DOLORE - da I RICORDI



Ora che invade le oscurate menti
Più aspra pietà del sangue e della terra,
Ora che ci misura ad ogni palpito
Il silenzio di tante ingiuste morti,

Ora si svegli l'angelo del povero,
Gentilezza superstite dell'anima...

Col gesto inestinguibile dei secoli
Discenda a capo del suo vecchio popolo,
In mezzo alle ombre...

1942/1946




[Modificato da Cobite 22/09/2008 17:56]
11/02/2005 02:56
 
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ITALIA
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO



Sono un poeta
un grido unanime
sono un grumo di sogni

Sono un frutto
d'innumerevoli contrasti d'innesti
maturato in una serra

Ma il tuo popolo è portato
dalla stessa terra
che mi porta
Italia

E in questa uniforme
di tuo soldato
mi riposo
come fosse la culla
di mio padre

Locvizza, l'1 ottobre 1916

11/02/2005 02:57
 
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INCONTRO A UN PINO
da IL DOLORE - da INCONTRO A UN PINO



E quando all'ebbra spuma le onde punse
Clamore di crepuscolo abbagliandole,
In Patria mi rinvenni
Dalla foce del fiume mossi i passi
(D'ombre mutava il tempo,
D'arco in arco poggiate
Le vibratili ciglia malinconico)
Verso un pino aereo attorto per i fuochi
D'ultimi raggi supplici
Che, ospite ambito di pietrami memori,
Invitto macerandosi protrasse.


1943

[Modificato da fiordineve 11/02/2005 2.57]

28/05/2005 18:51
 
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GIUNONE
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO
- da LA FINE DI CRONO



Tonda quel tanto che mi dà tormento,
La tua coscia distacca di sull'altra...

Dilati la tua furia un'acre notte!

1931

28/05/2005 18:52
 
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FINE DI CRONO

da IL SENTIMENTO DEL TEMPO
- da LA FINE DI CRONO



L'ora impaurita
In grembo al firmamento
Erra strana.

Una fuligine
Lilla colora i monti,

Fu l'ultimo grido a smarrirsi.

Penelopi innumeri, astri

Vi riabbraccia il Signore!

(Ah, cecità!
Frana delle notti...)

E riporge l'Olimpo,
Fiore eterno di sonno.

1925

28/05/2005 18:53
 
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DUE NOTE
da SENTIMENTO DEL TEMPO
- da SOGNI E ACCORDI



Inanella erbe un rivolo,

Un lago torvo il cielo glauco offende.

1927

28/05/2005 18:54
 
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DI LUGLIO
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO
- da LA FINE DI CRONO



Quando su ci si butta lei,
Si fa d'un triste colore di rosa
Il bel fogliame.

Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli, splende,
E' furia che s'ostina, è l'implacabile,
Sparge spazio, acceca mete,
E' l'estate e nei secoli
Con i suoi occhi calcinanti
Va della terra spogliando lo scheletro.

1931

28/05/2005 18:55
 
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DANNAZIONE
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO
- da INNI



Come il sasso aspro del vulcano,
Come il logoro sasso del torrente,
Come la notte sola e nuda,
Anima da fionda e da terrori
Perchè non ti raccatta
La mano ferma del Signore?

Quest'anima
Che sa le vanità del cuore
E perfide ne sa le tentazioni
E del mondo conosce la misura
E i piani della nostra mente
Giudica tracotanza,

Perchè non può soffrire
Se non rapimenti terreni?

Tu non mi guardi più, Signore...

E non cerco se non oblio
Nella cecità della carne.

1931

28/05/2005 18:55
 
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COMMIATO
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO



Gentile
Ettore Serra
poesia
è il mondo l'umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento

Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso

Locvizza, il 2 ottobre 1916

28/05/2005 18:56
 
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CANTO PRIMO
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO
- da LA MORTE MEDITATA



O sorella dell'ombra,
Notturna quanto più la luce ha forza,
M'insegui, morte.

In un giardino puro
Alla luce ti diè l'ingenua brama
e la pace fu persa,
Pensosa morte,
Sulla tua bocca.

Da quel momento
Ti odo nel fliure della mente
Approfondire lontananze,
Emula sofferente dell'eterno.

Madre velenosa degli evi
Nella paura del palpito
E della solitudine,

Bellezza punita e ridente,

Nell'assopirsi della carne
Sognatrice fuggente,

Atleta senza sonno
Della nostra grandezza,

Quando m'avrai domato, dimmi:

Nella malinconia dei vivi
Volerà a lungo la mia ombra?

1932

28/05/2005 18:57
 
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ATTRITO
da L'ALLEGRIA -
IL PORTO SEPOLTO



Con la mia fame di lupo

ammaino
il mio corpo di pecorella

Sono come
la misera barca
e come l'oceano libidinoso

Locvizza, il 23 settembre 1916

28/05/2005 18:58
 
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ANNIENTAMENTO
da L'ALLEGRIA
- IL PORTO SEPOLTO



Il cuore ha prodigato le lucciole
s'è acceso e spento
di verde in verde
ho compitato

Colle mie mani plasmo il suolo
diffuso di grilli
mi modulo
di
sommesso uguale
cuore

M'ama non m'ama
mi sono smaltato
di mergherite
mi sono radicato
nella terra mercita
sono cresciuto
come un crespo
sullo stelo torto
mi sono colto
nel tuffo
di spinalba

Oggi
come l'Isonzo
di asfalto azzurro
mi fisso
nella cenere del greto
scoperto dal sole
e mi trasmuto
in volo di nubi

Appieno infine
sfrenato
il solito essere sgomento
non batte più il tempo col cuore
non ha tempo nè luogo
è felice

Ho sulle labbra
il bacio di marmo

Versa, il 21 maggio 1916

28/05/2005 18:59
 
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AGONIA
da L'ALLEGRIA
- da ULTIME



Morire come le allodole assetate
sul miraggio

O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perchè di volare
non ha più voglia

Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato

Milano 1914/1915

28/05/2005 19:00
 
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UNA COLOMBA
da IL SENTIMENTO DEL TEMPO
- da LA FINE DI CRONO



D'altri diluvi una colomba ascolto.



1925

09/06/2005 17:16
 
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TRAMONTO

da L'ALLEGRIA -
IL PORTO SEPOLTO



Il carnato del cielo
sveglia oasi
al nomade d'amore


Versa, il 20 maggio 1916

09/06/2005 17:17
 
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SONO UNA CREATURA

da L'ALLEGRIA
- IL PORTO SEPOLTO



Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
cos' totalmente
disanimata

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La morte
si sconta
vivendo


Valloncello di Cima Quattro, il 5 agosto 1916
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