Si o No

Nella vita ho quasi sempre vissuto nascosto, come un lupo nella sua calda e comoda tana in attesa della facile preda; che non ho mai azzannato perchè più che un lupo sono stato una iena, a scheggiare i miei denti sulle ossa di carogne uccise dai cattivi veri. Coloro che banchettano col filetto di primo taglio servito su un vassoio d'argento che per me non ha mai brillato più di un fusto dove si impasta il cemento.

Nella vita probabilmente sono sempre stato un fesso, e anche se scrivo in grassetto e stampatello che son stato ME STESSO, non ci credo io e non inganno il lettore, l'uditore e nemmeno il crocifisso che mi dondola sul petto. Me stesso... Mi stresso solamente ad ascoltarla questa frase, figuratevi a trascriverla in mezzo a questo testo, adesso ho mal di testa.

Negli ultimi trent'anni non ho fatto altro che andare a scuola, per cercare di imparare come si sta su questa terra. Non so dirvi se ho studiato tanto, se son stato sempre attento e se sui quaderni ho fatto i compiti o solo scarabocchi degni d'un indigeno del paese dei balocchi.

Questa notte me di fronte ci sta un compito in classe, niente testi complicanti, storie di passati, noiose spiegazioni; niente scritte alla lavagna ne dettati.
Solo una semplice domanda a risposta multipla, SI o NO, il "boh, forse, non lo so" non è contemplato, anche se fin'ora è stato il mio responso preferito.
Chi la sa non suggerisca per favore, allargante i banchi e state fermi, spegnete il cellulare. La domanda è la seguente, hai soltanto questa notte per trovare una risposta e poterla decretare:

Ma alla fine, un uomo, ci sei diventato?

Madre de Dios, com'è difficile questa, il tempo c'è tutto.
Fosse stato un tema avrei perso un'ora e mezza a fissare il soffitto e fantasticare per poi buttar giù decine di pagine in quella mezz'ora di penna che scorre, tagli sul foglio, punto ed a capo, schizzo d'astratto sui bordi del foglio, facce nervose e pace interiore. Tanto so già che prenderò un nove.

Ma in questo caso c'è poco da dire, i banchi lontani che non riesco a copiare, due sole risposte a disposizione.

Una vita passata senza mai mentire, l'infante che ho dentro non vuol cominciare...

La pagina è zuppa del mio sudore, che scivola via sulla mia fronte liscia, il braccio si alza, l'indice punta e la bocca pronuncia:
"maestra sto male, mi faccia il favore, ho bisogno d'uscire".