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Incontro

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2016 21:57
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13/10/2016 21:57
 
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Incontro
Dopo sei anni, sono tornato.
Il male non muore mai.



Avevo in mente eterni vivai candidi
e macchie di rosa, sprazzi di amaranto nelle siepi
madide, allacciate ai giochi d'acqua
dal lucore di mezzogiorno bucati;
gazebi di maiolica ricamata di viti
pittate e piccole icone di fiere e guerrieri,
poggiati a pel d'acqua ribollente di trote
di un andito sommerso il cui marmo
vedevo accecato da monete accese,
forse gettate da araldi impiumati
nel capo, e nei drappi
pomposi avviluppati:
tempeste cromate che
strusciavano il mattone,
l'ardesia, il marmo, l'arenaria,
che portavano il dono
conveniente della voce
interessata di una Terra lontana,
oltre lo sfilare dei cipressi
e i labirintici muri di alloro,
al di là dei gradini sotto volte di edera,
e giù dalle fontane ove volteggiano colombe;
più oltre perfino del terreno inquietato,
di asperità in parte e del resto sul piano,
dove esplodeva la bianca risata
della città difesa dal vallo, la cui torre
un cono d'avorio teneva gettato
fuori da un varco, in capo una lente
verso le volte celesti impostata,
in cerca di velieri in fiamme
al largo dei bastioni Orione;
e atlanti nuovi avvoltolati
tra grumi di materia bruna
e l'abisso di intere galassie,
recanti vita in gran segreto
tanto schermati dalle distanze:
ed ecco appunto, crani piumati
puntano ora a terra, riverenti,
mentre i lunghi becchi eburnei,
portanti l'onere dei ghirigori d'oro
e d'argento incavati nel nero corno,
segno di chi solo a parlare l'intento
del grande Re, sine poena, è incaricato,
stanno serrati, al responso del Sultano attenti,
il quale li scruta con le iridi atterrite:
il drappeggiare fiero delle piume di pavone
non potrebbe mitigare la più umana sensazione;
tantomeno ascosa, anche da un uomo di valore
può venire mai quell'ansia, dinnanzi al dubbio di quant'è
ignoto, quantunque in anni lavorato dal terrestre
ingegno e dalla più fiorente fantasia sul tema:
tutte le piume del mondo
neanche a toccare arrivavano
la bellezza reale di chi non le aveva
attaccate ad un cencio casuale,
come l'umile figura del governante umano.
Ma sulla pelle invisibile le esibiva per natura.

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