miraggio notturno

non è l'urto improvviso
di un mistero dischiuso,
ne lo stinto ricordo
di un immagine che porta all'ignoto
a liberarmi



fogli sporchi d'inchiostro
queste parole strappate al silenzio,
queste vite mediocri,
(rigogliosi rampicanti estivi
avvinghiati al vizio del potere).


qui dentro le vecchie mura ammuffite
si coltiva la morte dell'amore,
ognuno resta solo nel suo sogno
nella speranza di trovarsi altrove.

Anche io trovo rifugio
nel frinire frenetico del grillo,
nel lento scorrere del rivo
al riflesso di luna.


Il grande leccio mi culla nel vento,
in un tiepido abbraccio di rami,
il suo scuro profilo
è un volto di padre
nel miraggio notturno.




Maurizio Lilli