vorrei saltare steccati in cortile
e sguardi di gente allo spioncino
sulla scala libero
di venirti incontro
senza scuse
prendendo l’ascensore
ad esempio noi soli
in fuga dalla portiera
abbracciati sul marciapiede
perché sto male
a fare il palo
sempre fisso
al sesto piano
rovistando come un topo
nella tua buca delle lettere
io che non ho mai
fatto la posta
a una donna
impacciato alle vetrine
per aspettarti
saltimbanco estremo
alla fermata d’autobus
dove scendi ma non mi vedi
nemmeno
allora stasera
con un mazzo di rose
eccomi salire
sudato e compunto
dalla madonna
mia condominiale
più su ardito
fino al settimo cielo
puerlongaevus