Ti farei vivere sospinta nel vento,
fra gli affilati spacchi di queste facce
passanti e fiacche.
Ti farei vivere nella memoria dei sassi,
fra le calme e calde correnti
di un levigato paesaggio,
tinteggiato sui colori più accesi della terra.
Indugerei con te nel tempo più cupo,
per risollevarti dalle angosce
e rincuorarti degli amori perduti,
ormai lontani da noi.
Ti farei vivere.
Sarei sordo ai canti delle sirene,
fameliche ed assetate,
di brindare alla mia fonte,
di abbeverarsi e nutrirsi delle mie paure assolute.
Ti farei recitare la parte più bella,
accanto a me,
tutta d’un fiato,
per poi morire assolati
sotto queste spesse parole.
Non sprofondare nella dimenticanza degli addii e
resta con me,
in quest’ingannevole eternità,
fissata in spazi pallidi e lattei,
impressa in tristi cadenze e
cantilene dalla lunga memoria,
in profumi savani e lontani
trascinati via da un vento domestico,
che mai più scorderò.
[Modificato da Lopolipo 05/05/2015 15:18]