Non hai un brutto carattere, questa è solo una definizione per qualcosa di momentaneo, che senti profondamente ma che, rispetto a come ti conosciamo, solare e limpido, non "ti caratterizza"
e questo emerge bene dove dici
A volte mi sento cosi'
solo tra la gente
A volte se non vieni qui
mi perdo per sempre.
Dunque, diciamo anzitutto che la cesura fra i due primi versi è ambigua. Un conto è dire "
mi sento così / solo fra la gente" e un conto è dire "
mi sento così solo / fra la gente"
io che amo i versi slegati non avrei niente da obbiettare a nessuna delle due versioni, ma è chiaro che il messaggio è ben diverso
nel primo caso è una caratterizzazione del modo in cui ti senti, se non sei fra la gente non ti senti in questo stato
nel secondo è una malinconica constatazione, quasi un lamento, che potrebbe ammettere, anche implicitamente, una congiunzione concessiva (benché tra la gente).
C'è poi un evidente contrasto insanabile fra i due secondi versi:
"A volte" non si concilia con "mi perdo per sempre". È a volte o è per sempre?
Resta che ancora una volta questo non fa parte del tuo carattere, sempre così limpido, ma è solo un momento, stai oggettivizzando e osservando un tuo stato di sconforto, facendolo assurgere a una qualità generale che non hai, né per come ti conosciamo, né per quello che emerge dalla poesia.
Spero che mi perdoni, adesso divento cattivissima
la chiusa è pessima:
soffro come un cane
pessimo carattere il mio
leggo libri per migliorare
sussurro preghiere a Dio .
Che dire?
-
Soffro come un cane è veramente un'espressione troppo abusata. E neppure sempre vera, i cani per lo più ululano alla luna come richiamo di branco, cosa che fanno anche i lupi, quando magari poi fanno una vita felicissima. E poi non vogliamo che tu ci dica che soffri, vogliamo che ce lo faccia sentire.
-
Pessimo carattere il mio sembra la solita scusa dei maschietti che dopo aver picchiato la moglie rifiutano di cambiare, perché loro, poverini, hanno un brutto carattere, cosa ci possono fare
- e infatti che fai? leggi libri e sussurri preghiere, ossia nulla di nulla, ti sprofondi nel tuo sottosotto coccolato io e fai cose irrilevanti, che sai che non ti cambieranno e non ti costringeranno a cambiare ma che aumenteranno solo il tuo straniamento
perché cambiare, si sa, è faticoso
perché caro simone chi veramente crede in dio non "sussurra preghiere" ma scende nella strada e grida la sua voglia di aiutare gli altri, piuttosto che compiacersi del suo (ripeto, secondo me totalmente momentaneo) stato di umore nero e non di carattere
e chi sussurra preghiere, magari in qualche chiostro silenzioso, non va in depressione
e come giustamente dice Rosi, caro ragazzo, va' in sciambola!
e vedrai che ti passa
quanto ai primi due versi, non li vedo cosi irrimediabili
basta mettere una parentesi, o due virgole, fare una qualche specie di inciso che renderebbe unico il soggetto=
La solitudine -e il buio- mi aspetta
mi butta giu' nella sua rete stretta
[Modificato da Violadaprile 22/02/2015 14:59]